“Pace in Ucraina”, a Monaco un grido unanime

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Alla Conferenza sulla sicurezza dito puntato di Kamala Harris contro Mosca, “ha commesso crimini contro l’umanità”. E oggi anche il Papa ha ribadito: “Una guerra feroce che colpisce tutta l’Europa”

di Gabriella Bianchi

© AFP – La conferenza sulla sicurezza a Monaco

 

AGI – Francesco e tutta la comunità internazionale invocano la pace in Ucraina: per il Pontefice, intervistato da don Davide Banzato, sacerdote della comunità Nuovi Orizzonti e autore del programma Mediaset “I Viaggi del cuore”, stiamo vivendo una “guerra feroce che colpisce tutta l’Europa” mentre alla Conferenza di Monaco, la Ue, gli Usa, compresa la Nato, la Gran Bretagna e anche la Cina chiedono a gran voce che si depongano le armi.

Il primo anniversario della guerra in Ucraina è ormai vicino e la prossima settimana più che alla memoria, si guarderà al futuro, con quello che seguirà a due eventi in particolare: il discorso dillo stato della Nazione di Vladimir Putin, atteso per il 21 febbraio e nello stesso giorno l’intervento del presidente americano Joe Biden in visita in Polonia, proprio per l’anniversario dell'”operazione militare”.

Ma si guarda anche alla Cina, che sempre il 21 febbraio vedrà il ministro degli Esteri pronunciare il discorso sulla sicurezza mondiale. E c’è da attendersi che seguirà la scia di quanto annunciato dal capo dell’Ufficio della Commissione centrale per gli Affari esteri del Partito comunista cinese, Wang Yi, nel suo intervento alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza: la Cina presenterà la sua posizione su una soluzione politica della crisi in Ucraina

Wang ha parlato di un documento che illustrerà la “posizione cinese” sul conflitto e in cui, ha riferito, Pechino “ribadirà la necessità di garantire il rispetto della sovranità e dell’integrità dell’Ucraina e sarà ispirata dai principi della Carta Onu”. Wang ha ricordato che per la Cina “non è accettabile l’uso delle armi nucleari e di quelle chimiche e biologiche, in ogni circostanza”. “Lavoreremo con tutte le parti e sosterremo ogni sforzo finché non si arrivi alla pace”, ha assicurato Wang.

Parole pronunciate nella stessa sede in cui il segretario generale Nato Jens Stoltenberg ha detto che il rischio di una vittoria russa in Ucraina è un’opzione peggiore rispetto a quello di un’escalation del conflitto a causa dell’aumento della fornitura di armi a Kiev da parte dell’Occidente.

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© AGF

Jens Stoltemberg

Nella conferenza di Monaco di Baviera, Stoltenberg ha detto che “molti si chiedono se l’assistenza militare all’Ucraina comporti il rischio di un’escalation del conflitto. Posso dire che non ci sono opzioni prive di rischio. Ma il rischio della vittoria di Putin è molto più alto“, giustificando la richiesta di aumentare le forniture di armi. Gli alleati, ha sostenuto, devono continuare a sostenere l’Ucraina perché un’eventuale vittoria russa sarebbe “estremamente pericolosa per noi”.

Per Stoltenberg la posizione della Nato sull’ingresso dell’Ucraina “non è cambiata”, abbiamo “concordato che diventi membro” dell’Alleanza ma per farlo “deve prevalere come Stato sovrano indipendente”.

E in questo quadro, l’Italia rassicura gli alleati, dopo le parole pronunciate dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, che non sono passate inosservate nella comunità internazionale. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha incontro l’omologo ucraino, Dmytro Kuleba, a margine della riunione del G7 a Monaco di Baviera. “La posizione del governo italiano a difesa dell’Ucraina e in favore di una pace giusta non è mai cambiata”, ha scritto lo stesso Tajani su Twitter, postando le foto dell’incontro.

A Monaco gli Stati Uniti hanno anche accusato apertamente i Russi di crimini contro l’umanità. “Nel caso delle azioni russe in Ucraina, abbiamo esaminato le prove e conosciamo gli standard legali e possiamo dire che non ci sono dubbi: si tratta di crimini contro l’umanità”.

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© AGF

Kamala Harris

Lo ha denunciato la vicepresidente Usa, Kamala Harris, nel suo intervento alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza. Harris ha ribadito ancora una volta che gli Usa “continueranno a fornire supporto all’Ucraina fino a quando sarà necessario“.

Una posizione condivisa dal premier britannico Rishi Sunak. “Ora è il momento di raddoppiare il nostro sostegno (all’Ucraina). Quando Putin ha iniziato questa guerra, ha scommesso che la nostra determinazione sarebbe venuta meno. Ma gli abbiamo dimostrato che si sbagliava allora e gli dimostreremo che si sbaglia ora”. Sempre da Monaco, Sunak ha sottolineato come “gli sforzi collettivi dell’Occidente stanno facendo la differenza” in Ucraina, ma “ogni giorno che passa, le forze russe infliggono ancora più dolore e sofferenza”. “L’unico modo per cambiare (la situazione) è che l’Ucraina vinca”. “Abbiamo bisogno di una strategia militare in modo che l’Ucraina ottenga un vantaggio decisivo sul campo di battaglia per vincere la guerra, e una strategia politica per ottenere la pace”, ha aggiunto.

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