I prodotti senza glutine non sono sempre la scelta giusta

Economia & Finanza

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Questi cibi sono più ricchi di grassi, zuccheri, di sale e contengono meno fibre, vitamine del gruppo B e di ferro. Ecco perché vanno utilizzati solo di fronte a patologie reali

AGI – Chi ha la celiachia ed è allergico al grano, la scelta migliore è evitare il glutine per mettersi al riparo da reazioni come diarrea, vomito, gonfiore del viso o difficoltà respiratorie entro pochi minuti o ore dopo aver ingerito alimenti contenenti farine di grano.

Eppure, in un sondaggio risalente al 2017 su mille persone negli Stati Uniti e in Canada che hanno acquistato generi alimentari senza glutine è risultato che il 46% ha affermato di aver acquistato quei prodotti per motivi diversi da una “necessità medica” stringente, sostiene il New York Times, che si chiede anche se pagnotte, focacce e biscotti “sono un’opzione altrettanto nutriente”, oltre che sicuramente più costosa. Talvolta persino il doppio del prezzo usuale del pane normale.

Il glutine è una proteina presente nei chicchi di grano, orzo e segale. Nel pane tradizionale a base di farina di frumento, il glutine forma una rete proteica che rende l’impasto coeso ed elastico e conferisce al pane quella consistenza gommosa e soddisfacente per eccellenza.

Tuttavia il glutine o altri componenti del grano possono causare problemi di salute in talune persone, provocando gravi allergie. Si stima che l’1% delle persone al mondo ne soffra. Ma stando al sondaggio del 2017, tra le principali motivazioni addotto nel consumo di prodotti senza glutine, c’è quella di voler ridurre l’infiammazione o consumare meno ingredienti artificiali, credere che i prodotti senza glutine siano più sani o più naturali e pensare che tali prodotti aiuterebbero a perdere peso. Vero o falso?

Secondo Anne R. Lee, dietista e professore di Medicina nutrizionale al Celiac Disease Center del Columbia University Medical Center, “in genere, i prodotti senza glutine sono più ricchi di grassi, zuccheri, di sale e meno ricchi di fibre, vitamine del gruppo B e di ferro“, quindi fanno meno bene. Infatti, i produttori di pane senza glutine spesso aggiungono anche zucchero, grassi e sale ai loro prodotti per renderli più gustosi e poiché il pane senza glutine tende a contenere più acqua, grassi e amido raffinato rispetto al pane a base di frumento, “si rovina e diventa raffermo più rapidamente”.

Per tutti questi motivi, sottolinea il Times, “evitare il glutine non è sempre la scelta migliore”, perché “c’è anche la qualità della vita da considerare”. Il cibo, in effetti, “non è solo carburante per il nostro corpo, ma dà anche piacere”. Quindi? “Se si pensa di avere un’intolleranza al glutine, prima di eliminarlo dalla dieta, meglio andare da un gastroenterologo e farsi fare una visita in appropriata al caso”, consiglia la dottoressa Lee.

La quale per altro consiglia pure di concentrarsi meno sui prodotti confezionati senza glutine e di più su cibi integrali come frutta, verdura, fagioli e cereali integrali senza glutine e semi come amaranto, grano saraceno, quinoa, teff e miglio, perché “se si segue una dieta priva di glutine allora la dieta può essere incredibilmente sana” facendo le scelte giuste e controllando le etichette nutrizionali in cui ci siano livelli sufficienti di fibre e proteine ​​e un minimo di zuccheri aggiunti. E poi, cercare un pane con cereali integrali tra i primi ingredienti, che sono elencati in ordine decrescente in base al peso, in modo che il primo ingrediente sia sempre presente nella quantità maggiore…

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