Il rischio crescente di escalation nucleare

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IL 21 settembre del 2020 nel 75 anniversario dell’ONU,  gli Stati membri chiesero al segretario generale di fornire indicazioni , per l’avanzata della “nostra agenda comune “ e ,  per rispondere alle grandi sfide:

cambiamento climatico, rischio nucleare, rischio biologico e infine rischio connesso alle nuove tecnologie.

Appena sei mesi fa il segretario Guterres ha dichiarato che l’umanità è a un passo dall’annientamento nucleare.

 

Putin un anno fa dichiarò  “qualsiasi tentativo di interferire porterebbe a “conseguenze mai viste (..) La Russia è una delle più potenti potenze nucleari”.

 

Infine sempre il segretario generale Guterres ha dichiarato che nel Mondo ci sono 13 mila ordigni nucleari e che molti paesi cercano una falsa sicurezza spendendo miliardi di dollari in “armi del giorno del giudizio”.

 

L’assenza di iniziative ONU , rendono condivisibili le numerosissime voci critiche e rafforzano l’idea che è urgente una riforma sostanziale delle strutture dell’ONU , in direzione di una maggiore democrazia.

 

Sembra che ci sia una deriva inerziale di questo organismo  attraverso l’assenza di azioni sostanziali , verso la guerra e quindi in negazione dei valori fondamentali che ne giustificano l’esistenza .

 

Appena 4 anni fa si riunì il primo comitato dell’ONU , che si occupava di disarmo e sicurezza internazionale.

 

I temi trattati riguardavano armi nucleari, chimiche e biologiche, armi incendiarie, leggere e autonome, droni armati, mine antiuomo, munizioni a grappolo, commercio internazionale delle armi, guerra cibernetica, militarizzazione dello spazio.

 

La particolarità di questo comitato ONU è quella di essere l’unica sede nella quale intervengono tutti i paesi e,  si prendono decisioni con i tre quarti dei voti dei presenti e , quindi senza possibilità di veti da parte dei 5 membri permanenti dell’ONU.

Vi fu un duro scontro sulle armi nucleari e , in particolare tra USA e Russia con reciproche accuse.

In particolare sul ritiro USA dal Trattato INF (Intermediate Nuclear Forces) vigente da trenta anni.

Un trattato che proibiva di testare e acquistare missili balistici e , cruise con base sul territorio e con gittata variabile tra 500 e 5500 Km: missili sia nucleari , che convenzionali.

La tendenza all’espansione e alla modernizzazione delle armi nucleari è particolarmente preoccupante.

Le forze nucleari statunitensi e russe sono ancora vincolate dal NEW START (New Strategic Arms Reduction Treaty; disciplina la riduzione delle armi nucleari) , ma non vi è alcuna certezza che il trattato sarà esteso oltre il 2026.

La forte crescita della capacità nucleare da parte della Cina che secondo gli USA quintuplicherà il suo armamento nucleare entro il 2035.

La Corea del Nord ha accentuato i suoi test missilistici , a medio e lungo raggio. A marzo dello scorso anno ha lanciato con successo un missile balistico intercontinentale , per la prima volta dal 2017.

 

Nei mesi successivi ha lanciato numerosi missili balistici, a corto raggio e la maggiore preoccupazione è stata  il lancio di un missile balistico, a raggio intermedio.

L’Iran continua ad aumentare la sua capacità di arricchimento dell’uranio, anche se sotto salvaguardie internazionali al di fuori dei confini del piano d’azione globale congiunto , che una volta lo limitava.

L’India continua a modernizzare il suo arsenale nucleare 160 testate , con nuovi sistemi di lancio ora,  in fase di sviluppo per integrare o sostituire gli attuali velivoli con capacità nucleare, sistemi di lancio terrestri e sistemi marittimi.

IL Pakistan ha un arsenale  simile e continua ad aumentare  le sue testate, i sistemi di lancio e la produzione di materiale fissile

 

Stati Uniti, Russia e Cina stanno ora perseguendo programmi di modernizzazione delle armi nucleari ponendo le basi per una nuova pericolosa “terza era nucleare.

I cinque i membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, inclusa, in particolare, la Russia, dovrebbero assumere impegni per ridurre il pericolo nucleare attraverso il controllo degli armamenti e accordi di stabilità strategica.

La terribile realtà della crisi ucraina richiama la minaccia al genere umano rappresentata dalle armi nucleari.

È stato questo preoccupante scenario , a far si che il Comitato per la Scienza e la Sicurezza del Bulletin of the Atomic Scientists spostasse in avanti le lancette dell’Orologio del Giorno del Giudizio (il Doomsday Clock).

L’orologio è ora a soli 90 secondi dalla mezzanotte, il momento più vicino alla catastrofe globale che sia mai stato.

L’Orologio ricorda all’umanità e ai responsabili degli Stati quando sia fragile l’equilibrio , che consente all’uomo di vivere sulla Terra in presenza del rischio nucleare , ma anche dei cambiamenti climatici.

Sono 75 anni che il Doomsday Clock segna quanto tempo rimane,  prima della mezzanotte antecedente al giorno del giudizio.

IL momento più sicuro si è registrato nel 1991 con 17 minuti alla mezzanotte e , con la fine della guerra fredda.

Le minacce dei governanti russi di usare le armi nucleari ci richiamano tutti alla considerazione , che l’escalation del conflitto, per incidente, intenzione o errore di calcolo, è possibile e concreto.

Altissima la probabilità,  che la guerra possa sfuggire al controllo.

In questo quadro si innesta la disinformazione informatica.

Alla tradizionale guerra in terra, cielo e mare oggi si aggiunge anche ‘information technology (IT) e il mondo economico-finanziario.

 

Gli attacchi informatici non sono certo una novità, ma in guerra diventano un elemento strategico da tenere in considerazione.

Nel cyberspazio trasformatosi in un campo di scontro tra potenze oltre 50 organizzazioni di hacker, partecipano alla guerra.

La prima vittima della guerra è la verità.

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