Maiali nani neozelandesi per diserbare i vigneti della Champagne

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Dai primi monitoraggi è emerso che si tratta del miglior metodo sperimentato finora: ecologico, economico, e soprattutto capace di proteggere il terreno da attrezzature meccaniche troppo pesanti

di Veronique Virgilio

© ANTONINO BARTUCCIO-SIME / ONLY FRANCE / ONLY FRANCE VIA AFP

 

AGI – Esperimento innovativo nella regione Champagne (Est), iscritta al patrimonio Unesco e rinomata per il pregiato spumante francese: al posto delle pecore a diserbare le viti sono maiali nani provenienti dalla Nuova Zelanda. Lo riferisce il sito France Info precisando che i maiali domestici mahori della razza Kunekune sono stati introdotti nei giorni scorsi dall’ingegnere agronomo e vinicolo, Olivier Zebic, dopo un accurato studio della specie neozelandese dal mantello di colore crema o marrone chiaro. Hanno dalla loro parte il fatto di essere di piccola dimensione, poco pesanti quindi non danneggiano il terreno, molto efficaci, ma soprattutto non essendo in grado di alzare la testa più di tanto non si attaccano ai giovani germogli di vite situati in alto, contrariamente ai danni solitamente causati dalle pecore.

Dai primi monitoraggi è emerso che si tratta del miglior metodo sperimentato finora, ecologico, economico, e soprattutto senza danneggiare i suoli mentre le attrezzature meccaniche sono troppo pesanti.

Per Zebic la posta in gioco è molto alta: secondo lui l’eco-pastorizia è la risposta idonea alle sfide ecologiche e all’inquinamento già diffuso dei terreni della Champagne. Dopo un primo esperimento convincente nel 2022 nella regione vinicola di Bordeaux, l’esperto ha postato sui social un video, riscuotendo un grande successo, ed è stato rapidamente contattato da diversi viticoltori della Champagne. A testare per prima l’intervento dei maiali nani, quale alternativa al diserbo meccanico, è stata la casa di champagne Bonnaire, che si trova a Cramant, nella Costa dei ‘blancs’, un settore molto pregiato del vigneto, sulla proprietà nota come ‘Terres des Buissons’.

Il suo titolare, Jean-Etienne Bonnaire, documenta su Facebook l’esperimento in corso, racconta che suscita “interesse e curiosità”, in attesa di pronunciarsi sui risultati effettivi. Sono anni che la Champagne è danneggiata da inquinamento e da diverse problematiche ecologiche, patendo per gli effetti dell’inquinamento di ogni genere in natura. Alcuni esperti suggeriscono di porre fine all’uso di pesticidi e al diserbo meccanico per tutelare i suoli dall’erosione, aggravata dai cambiamenti climatici.

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