Cuffe: “Con le case green meno emissioni e bollette più leggere già nel 2033”

Economia & Finanza

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L’eurodeputato irlandese dei Verdi insiste sulla necessità di accelerare per l’efficientamento energetico. La proposta sulla quale lavora prevede di anticipare i tempi che la Commissione ha fissato al 2050

di Brahim Maarad

AGI – “Sulla revisione della direttiva per l’efficientamento degli edifici c’è stata molta disinformazione in Italia. Io voglio rassicurare gli italiani: nessuno sarà costretto a lasciare la propria casa, o a venderla. Gli edifici storici saranno esentati dalla nuova legge. Nessuno qui suggerisce di intervenire sul Pantheon, nessuno suggerisce di prendere edifici storici e rinnovarli. La direttiva è un’opportunità per migliorare le case e pagare meno le bollette. Aiuterà le famiglie più povere e sosterrà centinaia di migliaia di posti di lavoro green e di piccole e medie imprese locali”. È il messaggio su cui insiste l’eurodeputato dei Verdi, l’irlandese Ciaràn Cuffe, in un’intervista all’AGI sulla direttiva per le case green.

La Commissione propone di riclassificare le prestazioni energetiche di tutti gli edifici e assegnare al 15% degli immobili con le peggiori prestazioni la lettera G. Questi dovranno essere portati al livello F entro il 2030 e al livello E entro il 2033. Il Parlamento, nella bozza su cui si sta lavorando, prevede di anticipare le tempistiche e arrivare alla D entro il 2033. Cuffe, che è relatore della proposta, vuole tirare dritto per arrivare a un’approvazione definitiva già durante la presidenza svedese dell’Ue – entro fine giugno – ma non sarà un cammino facile.

“Io credo che tutti si rendano conto dell’importanza del dossier. Sappiamo che gli edifici sono responsabili di un terzo delle emissioni di gas inquinanti in Europa. È un importante settore nella lotta al cambiamento climatico”, spiega. Per riuscire nell’intento, Cuffe propone di ‘migliorare’ la proposta presentata dalla Commissione rendendola più ambiziosa. “È un buon punto di partenza, traccia la road-map verso lo zero netto nel 2050, ma al Parlamento ci vogliamo concentrare sugli edifici con le peggiori prestazioni energetiche. È evidente che le persone più povere sono quelle maggiormente colpite dall’impatto del caro-bollette, migliorando l’efficienza degli edifici, li aiuteremo riducendo i costi dell’energia”, evidenzia.

Ma chi non può permettersi di pagare le bollette, può permettersi di fare le ristrutturazioni?

“Per questo ci sono i fondi europei. La Commissione nella sua proposta prevede 150 miliardi di euro. Ma le fonti di finanziamento sono diverse: il Recovery, e l’Italia con il suo Pnrr ne riceve tanti; il fondo per la Transizione giusta; il fondo sociale per il clima. Parliamo di investimenti che si ripagano con le bollette meno gravose. E l’Europa vuole sostenere questi investimenti, come già fa in diversi Paesi”, spiega l’eurodeputato verde.

“Inoltre non sono i numeri impressionanti che qualcuno ha tirato fuori. Noi diciamo che ogni Paese dovrebbe cambiare la classificazione delle performance energetiche in modo che i 15% degli edifici peggiori siano nella classe G. Crediamo che sia più equo, vuol dire che alcuni Paesi, come la Romania, non dovrà rinnovare un numero enorme di edifici. Persino la versione del Consiglio comporterebbe in realtà più interventi”, rassicura ancora Cuffe.

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