Serva Italia “… non donna di provincie, ma bordello”

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La domanda è oggi quanto mai opportuna, ed è inutile trincerarsi dietro falsi moralismi del tipo “ lo Stato non può fare il magnaccio” quando lo Stato stesso lucra sulla ludopatia e la dipendenza da fumo. Sarebbe una legge di civiltà perché toglierebbe dalla strada tante povere vittime, soprattutto extracomunitarie, ridotte in uno stato di vera e propria schiavitù e addirittura comprate già nei loro paesi di origine per essere destinate alla prostituzione. Significherebbe  tagliare i viveri alla criminalità organizzata, dare un taglio netto al meretricio minorile, sottrarre queste vittime alla violenza dei loro sfruttatori, ai pericoli della strada e soprattutto ai pericoli di infezioni e gravi malattie perché se la prostituzione fosse legalizzata verrebbero controllate periodicamente e curate  dai medici dell’ASP. Diminuirebbe anche la violenza nelle strade e ci sarebbe più ordine pubblico infatti non si vedrebbero donne oscenamente denudate agli angoli delle strade anche in pieno giorno, mentre bambini o ragazzini sono in giro con i genitori. Va ricordato che in ben otto Paesi europei, noti per la loro civiltà, la prostituzione è legale e regolamentata tali Paesi sono: Germania, Turchia, Austria,Svizzera, Grecia, Ungheria, Lettonia e Paesi Bassi. In tali casi la legalizzazione include spesso il pagamento di tasse e restrizioni nell’esercizio della prostituzione nonché l’individuazione di luoghi preposti a tale attività e l’obbligatorietà di controlli sanitari per prostitute e prostituti onde prevenire e contenere malattie veneree. Si nota che anche la musulmana Turchia ha regolamentato la prostituzione, vi sono i cosiddetti bordelli su tutto il territorio che vengono controllati periodicamente per tutelare la salute pubblica, ma la promozione della stessa è punita da due mesi a quattro anni di reclusione, inoltre è vietato l’ingresso in Turchia per finalità legate alla prostituzione .In Germania nel 2002 il Parlamento federale ha modificato la disciplina sulla prostituzione per meglio tutelare le prostitute. Esse possono lavorare come dipendenti con un normale contratto di lavoro, ma la maggior parte di loro lavora come lavoratore autonomo; le case d’appuntamento sono delle imprese vere e proprie, registrate e non necessitano di particolari autorizzazioni. Possono anche somministrare cibo ed alcol con una normale licenza per la somministrazione. La prostitute devono pagare le imposte su cui è applicata l’IVA però dato che i pagamenti avvengono in contanti vi è spesso evasione. In alcune regioni le prostitute devono pagare anticipatamente una certa somma al giorno per ovviare all’evasione e deve essere riscosso direttamente dai gestori delle case d’appuntamento, la cifra è di 25 euro al dì, berlino ne richiede 30 di euro. La legalizzazione è relativamente recente, risale ai primi anni del 2000. Visto che si guarda sempre all’eccellenza del modello tedesco per tanti settori perché non seguirne l’esempio per regolamentare la prostituzione in Italia? Forse per tutelare la maggior parte dei clienti sposati che, con l’ufficialità della pratica, non possono mettere a repentaglio la vita coniugale ? O forse perché dalla sedia gestatoria con un “mai più case chiuse in Italia”, il finto moralismo e bigottismo del Vaticano afferma la necessità di una severa punizione ai clienti, proclamando “perché tocca da vicino le nostre coscienze, perché è scabroso, perché ci fa vergognare”,  e nel contempo apre alla comunità LGBT, sorvolando distrattamente sul fenomeno della prostituzione transessuale! Oltretevere dimenticano, fra l’altro che la chiesa cattolica non è solo in Italia, ma è presente ed opera anche in tutti quei paesi dove la prostituzione è regolata da anni con successo. E comunque la legalizzazione della prostituzione potrebbe anche essere un buon introito per le casse dello Stato, con i proventi si potrebbero promuovere le politiche attive per la famiglia e gli asili nido gratuiti, un pò come allo stesso modo gli introiti del tabagismo finanziano il Sistema Sanitario Nazionale per garantire i valori di tutela della salute !

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