Cerchi farmaci? Preparati al mal di testa

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Basta fare un giro a Roma per avere la conferma di quanti prodotti da banco siano diventati difficile da reperire, soprattutto sciroppi antipiretici e per la tossee antibiotici e medicinali per inalazione
Una farmacia a Roma

 

AGI – Si fa sentire eccome la tempesta perfetta in pieno inverno della carenza di farmaci di uso comune, tra riduzione della produzione dovuta alla pandemia e alla mancanza di materie prime, crisi energetica e guerra in Ucraina. Basta fare un giro di farmacie a Roma per avere la conferma di quanti prodotti da banco siano diventati difficile da reperire, soprattutto sciroppi antipiretici e per la tossee antibiotici e farmaci per inalazione.

“Vorrei lo sciroppo Zimox”, la domanda più ricorrente, specie delle mamme, in questo periodo di influenza stagionale. È lo sciroppo a base di amoxicillina che è prevalentemente prescritto per contrastare le affezioni acute e croniche delle vie respiratorie in età pediatrica. Ma non si trova. E allora occorre puntare sul generico, magari quello che porta solo il nome del principio attivo e che ha il prezzo più basso al pubblico, ma anche questo ormai scarseggia.

“Vorrei Gaviscon Advance”: niente da fare, “se vuole c’è ancora quello classico…”. No grazie, risponde il cliente, sperando che il suo pellegrinaggio in zona o anche in altri quartieri della capitale porti a qualche risultato. A sentire qualche farmacista – solo nome di battesimo, non il cognome…, e comunque il più anonimo possibile anche nell’indicazione geografica del sito – a monte di tutto c’è “ovviamente” la legge di mercato, ovvero le aziende preferiscono frenare nella produzione per il mercato italiano perché il rimborso da parte del Servizio sanitario nazionale è ben lontano da quello che invece si ottiene a prezzo pieno di vendita sui mercati esteri dove la prescrizione non è necessaria o comunque non vincolata al SSN.

Il tam tam tra farmacie sta finendo con il diventare l’ultima spiaggia dei clienti: c’è l’amico che lavora in un’altra farmacia e quindi i contatti telefonici consentono di trovare, magari, la confezione di medicinale che serve. E possibilmente non generico. A questo proposito l’Aifa ha già in programma di avviare una forte campagna di sensibilizzazione perché il generico abbia finalmente la sua riconoscibilità e dignità di accettazione da parte del pubblico di massa che ogni giorno si accosta al bancone del farmacista. Un peccato di sottovalutazione nel tempo che adesso forse sta facendo sentire i suoi effetti negativi.

Il tam-tam funziona di più con la rete Farmacap, e la bottiglietta di sciroppo diventa una sorta di trofeo da conquistare arrivando per primi alla farmacia associata che ancora ne ha disponibilità. “Le assicuro – dice al cronista il farmacista di una di queste, chiedendo l’anonimato – che solo così riusciamo, ma ovviamente non sempre, a trovare quello che serve al cliente. Guardi questa confezione di sciroppo per la tosse dei bambini: è l’ultima disponibile sull’intera rete Farmcap“.

Due clienti in attesa scuotono la testa, non se la prendono con il farmacista – “che colpa ha?” – ma “con il sistema…I loro giochi, i loro affari sulle nostre spalle”. Mancano anche i farmaci per aerosol. La carenza – spiega Domenico, farmacista al Collatino – è legata alla distribuzione “ma anche alle linee di produzione perché diventano farmaci anti-economici. Il SSN abbassa il prezzo rispetto a quelli dove la vendita è libera quindi le aziende hanno interesse a produrre per inviare là”.

Sono saliti i costi per l’energia, i costi per il packaging, tra l’alluminio per i blister e il cartonato per le confezioni, “si spera da parte delle industrie produttrici in un calo del costo delle materie prime, ciò delle sostanze che portano al principio attivo di un farmaco”. E fa l’esempio della metformina da 500 mg, farmaci attivo nel trattamento del diabete mellito non insulino-dipendente, il cosiddetto diabete di tipo 2: al pubblico costa ‘appena’ 1,38 euro, evidente che all’azienda produttrice non tornano i conti con il Ssn. E quanto ai generici, sembrerebbe entrare in azione una sorta di ‘controinformazione’ da parte dell’industria del farmaco brand.

Certo è che il servizio sanitario nazionale rimborsa il prezzo del generico, la differenza con il prezzo del brand la paga il cliente. In un’altra farmacia, zona piazza Fiume, inutile perdere tempo per sperare di portarsi via una confezione di Ibuprofene 600 mg compresse o lo sciroppo Nurofen, “e dove vado a trovarlo?”, la domanda ansiosa e già in partenza senza risposta se non la classica “provi un po’ in giro, da qualche altra parte”. E del resto che può dire il ‘povero’ farmacista o la ‘povera’ farmacista.

Il Gaviscon Advance era prescrivibile e all’improvviso è sparito, poi non è stato più mutuabile ed è ricomparso, poi nuovamente scomparso e ogni volta ecco lo scuotere della testa da parte del farmacista. Si dice che ci sia una nuova riformulazione del farmaco, c’è stato quindi l’aumento di prezzo che però non è stato accettato, il prodotto non si vende più in fascia A (la mutuabile) ma in fascia C, e neppure così si trova, forse perché l’industria preferisce mercati piu’ liberi “e diciamo piu dinamici”, sottolinea un altro farmacista in zona Monte Sacro.

Vero, esagerato o falso che sia, di certo il pellegrinaggio nelle farmacie non è più per le confezioni di mascherine FFp2 o per il tampone Covid, ma addirittura per la semplice tachipirina..

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