L’inverno mite aiuta il calo del prezzo del gas

Economia & Finanza

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Le quotazioni hanno toccato i 73 euro/Mwh, un nuovo minimo dal febbraio del 2022 prima dell’invasione russa dell’Ucraina: una flessione di oltre il 75% rispetto ai livelli record di 350 euro raggiunti lo scorso agosto

di Giandomenico Serrao

Impianto gas naturale

 

AGI – Il prezzo del gas in Europa continua a scendere grazie alle temperature miti e all’effetto ‘psicologico’ dell’accordo sul price cap a Bruxelles. Da diversi giorni, complice il cambiamento climatico, l’Europa sta sperimentando un inverno che assomiglia più a una primavera inoltrata.

I prezzi del gas naturale in Europa continuano a scendere e lunedì hanno toccato quota 73 euro/MWh, nuovo minimo dal febbraio del 2022 prima dell’invasione russa dell’Ucraina.

I prezzi sono inferiori di oltre il 75% rispetto ai livelli record di 350 euro raggiunti ad agosto, poichè le importazioni record di Gnl e gli stoccaggi più pieni del normale alleviano le preoccupazioni per le carenze. Il clima mite, l’aumento della produzione di energia eolica e le minori esportazioni verso la Francia hanno consentito alla Germania di riempire gli stoccaggi per l’ottavo giorno consecutivo.

Allo stesso tempo, le forniture dalla Russia che passano attraverso l’Ucraina sono stabili e le previsioni meteo indicano temperature superiori alla media almeno fino alla Befana.

Sul fronte politico, i leader dell’Ue hanno raggiunto un accordo per limitare i prezzi del gas naturale, se i prezzi sul contratto TTF olandese supereranno i 180 euro/MWh per tre giorni di fila e se il prezzo del Gnl sarà superiore a 35 euro/MWh. I paesi europei, Germania e Olanda in testa, hanno provato in tutti i modi ad annacquare gli effetti della misura, paradossalmente, senza riuscirci. In una situazione, pur delicata, di equilibrio tra domanda e offerta, l’arma del price cap, pur essendo un’arma giocattolo, sta fungendo da diga alla speculazione.

Tutto questo sta giocando ovviamente a favore dei consumatori europei e contro il presidente russo Vladimir Putin che contava di avere le risorse necessarie per continuare a finanziare la guerra dalla vendita di metano (con volumi ridotti ma prezzi più alti). Dai numeri diffusi da Gazprom infatti emerge come le esportazioni russe verso i paesi non appartenenti alla Comunità degli Stati Indipendenti (CSI) sono crollate del 45,5% nel 2022 passando dai 185 miliardi di metri cubi del 2021 ai 100,9 miliardi del 2022. Tanto da far affermare al ceo della società Alexei Miller, come il 2022, per l’azienda sia stato “molto, molto difficile”. Negli ultimi mesi i consumi di gas in Italia e nel resto d’Europa sono scesi complice soprattutto il caldo che ha permesso di limitare l’uso del riscaldamento.

Nel 2022, ad esempio, in Spagna si sono registrate le temperature più alte di sempre, ha riferito il servizio meteorologico nazionale del paese. L’Italia intanto continua a risparmiare gas.

Dal primo settembre, i consumi sono scesi del 17% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, per un valore di circa 4,2 miliardi di metri cubi, oltre il 5% in meno rispetto al fabbisogno del 2021.

Anche in autunno, a ottobre e novembre, il merito è stato sempre del meteo, grazie a temperature al di sopra delle medie stagionali che, di fatto, hanno fatto rinviare l’accensione dei riscaldamenti.

Altro fattore, la moral suasion del governo Draghi, che aveva suggerito la diminuzione di un grado e mezzo dei termostati anche per limitare l’impatto sulle bollette. I meteorologi, tuttavia, mettono in guardia dal possibile arrivo del freddo dall’Atlantico.

Tanto che in Nord Europa è allarme blackout. Secondo il Wall Street Journal si stanno sviluppando piani non solo per blackout incontrollati, ma anche per l’aumento del rischio di disconnessioni programmate, o brownout, che potrebbero essere ordinate dalla National Grid del Regno Unito per bilanciare l’offerta e prevenire interruzioni più caotiche.

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