I racconti di Estelle: intervista all’autore Armando Iandoli

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Armando Iandoli è un esperto direttore di centri commerciali, ha lavorato per le maggiori aziende dello Shopping Center Management, ha promosso attività di formazione del personale e ha supportato numerosi operatori commerciali nello sviluppo della loro rete di negozi. È da sempre appassionato di libri e promotore di numerose iniziative didattiche.

L’ intervista

Perché ha cominciato a scrivere? C’è un’immagine nella sua memoria che ricollega al momento in cui ha deciso di voler diventare scrittore?
Ho iniziato per amore, per trasmettere alle mie nipoti la mia passione per i libri e incoraggiarle a leggere. Ricordo che alla loro età ero alla continua ricerca di libri interessanti ed ero sicuro che un giorno avrei scritto qualcosa di mio. Da bambino ascoltavo con interesse i racconti dei miei nonni, quelle storie che si raccontano alla luce del focolare, credo sia stato quello a fare di me un narratore. Si può esserlo anche senza essere scrittori, mio padre lo era, ho imparato da lui lo storytelling commerciale. Era un venditore, vendeva automobili, sapeva usare le parole per descrivere gli oggetti conferendogli un fascino particolare. Sono queste le cose che hanno contribuito alla mia formazione.
Che relazione c’è tra la scrittura e la società, con le sue influenze politiche e culturali? E come convivono questi aspetti nella sua produzione letteraria?
La scrittura ha il compito di suscitare emozioni, intrattenere e far riflettere, mettere in luce vizi e virtù, esplorare nuovi scenari e analizzare la storia, gli uomini e la società da diverse angolazioni. Nei miei racconti i protagonisti si confrontano con il mondo, con le sue regole e le sue contraddizioni, prendono atto degli errori del passato e si sforzano di disegnare un futuro migliore.
La storia è piena di libri rifiutati dalle case editrici e di libri che non sono stati immediatamente compresi dai lettori.Quanto conta, oggi, l’apprezzamento dell’opera nel suo approccio al testo, e che rapporto ha con il mercato?
Spesso i libri anticipano i tempi, questo impedisce loro di essere compresi nell’immediato, e per questo motivo sono così frequenti le rivalutazioni successive di tanti autori. Io scrivo per veicolare concetti, idee e valori, mi premuro di farlo in modo fruibile e devo riconoscere di aver ricevuto dal mercato una calorosa accoglienza. Lieto di essere un’eccezione.
In che stato si trova la letteratura italiana oggi? Vede delle mancanze rispetto al passato, trova che ci siano delle fioriture interessanti?
Le nuove regole dell’editoria boccerebbero i grandi capolavori del passato, hanno dimostrato di prediligere i fenomeni editoriali effimeri connessi al mondo del web.
Tuttavia sono tantissime le realtà che promuovono progetti di grande qualità e questo continua a rendere le librerie luoghi meravigliosi da frequentare. Siamo fortunati.
Il centro Commerciale I SANNITI (Benevento) si è reso promotore di un progetto culturale in collaborazione con una importante scuola del territorio, giovedì 24 novembre dove  gli studenti dell’Istituto Comprensivo Sant’Angelo a Sasso di Benevento l’hanno  incontrata ..Lei ha sempre dimostrato una grande disponibilità a partecipare a questi incontri organizzati dalle scuola. Che cosa le hanno trasmesso?
Ci sono libri che vendono milioni di copie in tutto il mondo e non potranno mai essere letti in una scuola. Presentare il mio libro agli studenti, aver ricevuto l’apprezzamento da parte degli insegnati, aver suscitato interesse e ammirazione è per me motivo di grande soddisfazione. I ragazzi mi hanno trasmesso tanta energia che già stiamo canalizzando in un nuovo progetto: un libro di racconti illustrato da loro con la supervisione degli insegnanti.
Veniamo alla sua ultima fatica  I RACCONTI DI ESTELLE  che parla di amicizia, solidarietà, giustizia e altri temi importanti, come la discriminazione verso il diverso, l’invidia e il bullismo. I suoi racconti invitano a ricercare la verità e a dare importanza ai piccoli dettagli. Esortano a sviluppare il senso di responsabilità rispetto agli errori che ognuno commette. Parlano di rispetto per la vita e delle regole della natura. Sono pagine che promuovono valori e speranza. Incoraggiano la crescita personale, spirituale, e la ricerca del proprio talento..Che differenze ci sono nello scrivere libri per ragazzi o per adulti?
I RACCONTI DI ESTELLE è un libro per crescere anche quando si è già grandi. Questo vuol dire che i valori che promuove non hanno un vincolo anagrafico. Mi piace pensare che una volta a casa lo leggano tanto i ragazzi quanto i genitori. Scrivere per un pubblico che include in larga parte ragazzi impone comunque scelte responsabili dalle quali non mi sottraggo.
Amore, valori, speranza sono i temi ricorrenti nella sua ultima opera :Estelle è una bambina che odia le ingiustizie e difende con passione i deboli e le persone care.Una coinvolgente favola moderna densa di simbolismo che si presta a diversi livelli d’interpretazione.Ma lei che messaggio ha voluto lanciare con il libro?
Ogni racconto invita a fare una o più riflessioni, sono pertanto molteplici i messaggi e ogni lettore ne potrà cogliere il senso in base al proprio livello di attenzione e di sensibilità. Sono nove racconti e un decimo capitolo finale che è una vera e propria caccia al tesoro. Un invito a rileggere il libro alla ricerca di parole nascoste e messaggi criptici che forniranno ulteriori chiavi di lettura del testo.
Stare da soli a creare è l’aspetto positivo o  negativo dell’essere uno scrittore?
È l’aspetto imprescindibile, non ha una connotazione positiva o negativa, la solitudine è l’unico modo per connettersi con se stessi. Stephen King ha definito l’esperienza dello scrittore come attraversare l’oceano in una vasca da bagno, e spesso lo immagino nel mare in tempesta.
Quando scrive un nuovo libro ha già tutta la storia in mente o la elabora strada facendo?
Nella prima stesura ho un’idea generale e comincio a mettere in campo i personaggi, poi i personaggi prendono vita e reclamano un ruolo che spesso è diverso da quello che avevo immaginato. Così la faccenda si complica e nasce qualcosa di unico e straordinario.
Qual’è il  LIBRO CHE IN QUESTO MOMENTO HA SULLA SCRIVANIA ,il  LIBRO CHE la  FA FUGGIRE DAL MONDO ,  IL LIBRO CHE VORREbbe  AVER SCRITTO e  il  LIBRO CHE DEVe ANCORA LEGGERE ?
Sulla scrivania ho una pila di libri che non accenna a diminuire in altezza, ne leggo uno e ne compro due. Nei prossimi giorni rileggerò “Canto di Natale” di Dickens, mi sembra appropriato. Il libro che ancora devo leggere è impegnativo: “La ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust.
Progetti futuri?
Il nuovo anno inizierà con la pubblicazione dell’edizione illustrata de I RACCONTI DI ESTELLE da affiancare a quella di solo testo già pubblicata a ottobre. Sto lavorando a una nuova raccolta di racconti e spero di trovare il tempo per un romanzo che ho in mente da qualche settimana.

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