Il ministro della Giustizia alla kermesse per i 10 anni di Fratelli d’Italia in piazza del Popolo a Roma definisce “oggi incompatibile” la Carta con il nostro sistema giudiziario e con il diritto penale. “Occorre introdurre discrezionalità dell’azione penale, separazione delle carriere e definire i poteri del pubblico ministero”
di Elisa Trincia
AGI – “Non c’è nessun reato di lesa maestà nel voler cambiare la nostra Costituzione, era riuscita in una sorta di miracolo a conciliare l’anima marxista con quella cattolica”. La prima è morta, la seconda è secolarizzata, è rimasto il liberismo”. Lo ha detto ministro della Giustizia Carlo Nordio, intervenuto alla kermesse per i 10 anni di Fratelli d’Italia in piazza del Popolo a Roma.
“Noi oggi abbiamo una contraddizione insanabile – ha proseguito il ministro – abbiamo una costituzione ispirata ai principi del codice inquisitorio del 1930, abbiamo un residuo di un codice di procedura penale incompatibile con la costituzione. Quindi ora o cambiamo il codice e torniamo al Rocco o cambiamo la Costituzione. Occorre introdurre discrezionalità dell’azione penale, separazione delle carriere e definire i poteri del pubblico ministero che ha un potere esecutivo enorme senza avere responsabilità. Non è solo un problema politico ma anche tecnico. L’importante è avere un sistema coerente”.