Oltre 4,5 milioni di italiani hanno scelto di trascorrere il ponte dell’Immacolata sulla neve

Economia & Finanza

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Il lungo weekend rappresenta il primo vero banco di prova per le feste di Natale dal punto di vista turistico
© Pierre Teyssot / AGF
– Uno ski bar ai piedi di una pista da sci inondata dal sole a Moena

 

AGI – Tornano le vacanze sulla neve per 4,5 milioni di italiani che approfittano del lungo ponte dell’Immacolata per passare qualche giorno in montagna dopo che le difficoltà degli ultimi anni. Ad affermarlo è un’indagine Coldiretti-Ixè diffusa in occasione del lungo weekend che rappresenta il primo vero banco di prova per le feste di Natale dal punto di vista turistico.

“Si tratta di una ripartenza importante destinata ad avere effetti non solo sulle piste da sci ma sull`intero indotto delle vacanze in montagna, dall`attività dei rifugi alle malghe fino agli agriturismi”.

L’economia che ruota intorno al turismo invernale, “ha un valore stimato prima dell’emergenza Covid tra i 10 e i 12 miliardi di euro all’anno tra diretto, indotto e filiera. Proprio dal lavoro di fine anno dipende, infatti, buona parte della sopravvivenza delle strutture agricole con le attività di allevamento e coltivazione svolgono un ruolo fondamentale per il presidio del territorio”.

Sono circa 420mila gli italiani che hanno scelto di trascorrere il ponte dell’Immacolata in agriturismo all’insegna della buona tavola. La montagna, segnala ancora Coldiretti, “rischia l’abbandono per le difficoltà che hanno costretto centinaia di migliaia di aziende agricole a chiudere i battenti per la mancanza di opportunità e gi elevati costi di produzione.

Il pericolo concreto è lo spopolamento di queste zone anche dalla presenza degli allevamenti, che hanno garantito fino ad ora biodiversità, ambiente ed equilibrio socioeconomico delle aree più sensibili del Paese perché quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere l’abbandono e il degrado spesso da intere generazioni”.

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