Il caso Qatar, “sacchi di banconote a casa di Eva Kaili”

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La vicepresidente del Parlamento europeo era stata arrestata ieri in flagranza di reato. Fermato anche il padre dell’europarlamentare mentre cercava di fuggire con i soldi.

Coinvolti anche gli italiani Antonio Panzeri e Luca Visentini. Metsola: “Il Parlamento europeo contro la corruzione, collaboriamo alle indagini”.

AGI –  In casa della vice presidente del Parlamento europeo, Eva Kaili (S&d), fermata in flagranza di reato, sarebbero state trovate borse piene di contanti. E’ quanto riporta il quotidiano belga L’Echo.

La flagranza di reato è appunto l’unica ragione che permette all’autorità giudiziaria di fermare un eurodeputato senza prima ottenere l’autorizzazione dal Parlamento europeo per la sospensione della sua immunità. L’ammontare dei soldi non è stato ancora quantificato. L’Echo riporta che è stato fermato anche il padre della Kaili, anche lui mentre cercava di partire con una borsa piena di banconote.

Il partito socialista greco “Kaili rinunci a seggio”

Il Partito socialista greco (Pasok-Kinal) vuole che la vice presidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, arrestata ieri in relazione al caso di corruzione che coinvolge il Qatar, rinunci al suo seggio all’Eurocamera. Lo hanno reso noto funzionari greci. “C’è pressione all’interno del partito affinché la signora Kaili rinunci al suo seggio al Parlamento europeo”, ha detto un membro del Partito socialista greco.

“Per il momento non intende rinunciare al suo seggio perché sa che ciò comporterebbe la revoca della sua immunità parlamentare”, sottolinea un altro parlamentare greco. Il presidente del Partito socialista greco, Nikos Androulakis, ha dichiarato al canale televisivo Antenna che ” Kaili si sta comportando come un cavallo di Troia della Nuova democrazia” (la destra al governo). “L’avevo informata che non si sarebbe più candidata con il nostro partito alle prossime elezioni europee”, ha assicurato.

C’è un “forte movimento al Parlamento europeo per rimuovere Eva Kaili dal ruolo di vice presidente”. Lo scrive in un tweet il vice presidente del Parlamento europeo, Dimitrios Papadimoulis (La Sinistra/Gue). “Secondo le regole del Pe, è richiesta prima una decisione della Conferenza dei presidenti con una maggioranza del 60% e poi l’approvazione della Plenaria con i due terzi. Tolleranza zero per la corruzione!”, aggiunge.

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