I porti italiani riaprono alle ONG

Emigrazione & Immigrazione

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Prevale la ragionevolezza e lo spirito di solidarietà verso i migranti. I porti italiani riaprono alle navi Ong.

L’ Italia autorizza all’attracco in  un porto sicuro  tre navi di Ong con a bordo centinaia di migranti: sono la Louise Michel, la Geo Barents e la Humanity.

A quanto si apprende, l’approdo a Lampedusa della notte tra giovedì e venerdì dei 33 migranti sulla nave Louise Michel è stato un evento Sar gestito dalle capitanerie di porto. La nave, di piccole dimensioni, era in una situazione di emergenza per le avverse condizioni meteo-marine. E anche la Humanity 1, con i suoi 261 profughi, mentre annaspava nella tempesta tra la costa libica e la più grande delle Pelagie, ha trovato un porto sicuro a Bari dove approderà domenica mattina. Segnali positivi giungono quindi dal Governo, con i “place of safety” indicati dal Viminale alle imbarcazioni delle Ong che nella prima settimana di dicembre hanno salvato in Mediterraneo centinaia di persone da morte certa.

L’Italia sembra aver scelto dunque la linea morbida dell’accoglienza. «Non manca una risposta solidale, basta che si rispettino le regole» ha osservato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Un’apertura recepita con favore anche in Europa, con la Germania che ha già preso i primi 164 che avevano richiesto asilo in Italia da quando è stato stabilito il meccanismo di solidarietà Ue a fine giugno, ribadendo che «sulla migrazione la solidarietà funziona». Ancora un giorno di navigazione, dunque, seppure in condizioni meteorologiche avverse, attende i 248 della Geo Barents di Medici Senza Frontiere: anche per loro un incubo che sembrava infinito si dissolverà. I migranti, tra cui 80 minori e 20 donne, esausti e disperati dopo un travagliato viaggio senza meta, potranno essere accolti e curati a terra. Dopo due richieste rivolte invano a Italia e Malta, il nostro ministero dell’Interno, d’intesa con le autorità marittime, ha deciso che sarà Salerno il porto dove la nave di Msf potrà attraccare domenica alle 7 del mattino. I sopravvissuti, tutti provenienti da Paesi dell’Africa subsahariana, erano stati soccorsi dall’Ong francese in tre diverse operazioni, la prima delle quali effettuata domenica 4 dicembre. «Ora qui il clima è sereno e la speranza si legge negli occhi di tutti» fanno sapere i responsabili dell’organizzazione.

Poco prima di ottenere il “placet” per lo sbarco in un luogo sicuro, un ragazzo di 14 anni non accompagnato, in preda a forti dolori addominali, è stato evacuato e portato a Catania dalla Guardia costiera perché necessitava di cure specialistiche urgenti che i sanitari a bordo non potevano fornire. Dal Viminale però si affrettano a ribadire che sull’immigrazione non è stato fatto alcun “dietrofront”. Secondo alcune fonti vicine al Viminale il via libera all’approdo delle navi sarebbe arrivato «perché l’approssimarsi del maltempo e le condizioni del mare avrebbero a breve esposto le persone a bordo a rischi.

Le Ong, come già accaduto precedentemente, ne avrebbero tratto un pretesto per dichiarare lo stato di emergenza a bordo e avrebbero così fatto ingresso nei porti della Sicilia, i cui centri di accoglienza sono già congestionati di presenze, rimanendo peraltro in prossimità dei loro scenari operativi». «La salvaguardia delle persone – sottolineano le stesse fonti – orienterà sempre le decisioni del governo, anche di fronte alle azioni provocatorie e rischiose delle Ong». In questi giorni che precedono il Natale permangono tensioni e criticità sul tema dei flussi migratori.

Sos Humanity ha raccontato che mentre il 6 dicembre all’alba l’equipaggio stava salvando 103 persone in difficoltà ha assistito da vicino a un rimpatrio forzato di migranti in fuga da parte «della cosiddetta Guardia costiera libica». «Con due motovedette hanno fermato violentemente un gommone non navigabile nel quale si trovavano 50 persone – afferma la Ong tedesca – e sei di loro sono finite in acqua a seguito della rischiosa manovra mentre le altre sono state caricate con la forza sulla lancia e riportate in Libia». I naufraghi rimasti tra i flutti sono stati poi salvati da una zattera che li ha portati prima sulla vicina Louise Michel e quindi a bordo di Humanity 1.
Ma negli ultimi giorni altri due sbarchi, per un totale di circa 150 migranti, sono avvenuti nella Locride. Giovedì sera un’unità navale della finanza, al largo delle coste calabresi ha intercettato e salvato 105 migranti di nazionalità afgana e siriana che vagavano su un barcone.

Tra loro c’erano intere famiglie e due neonati di 2 e 5 mesi. Il secondo sbarco, ieri intorno alle 11: circa 40 migranti sono stati intercettati da una motovedetta della guardia costiera e accompagnati anch’essi al porto di Roccella Ionica dove hanno ricevuto le prime cure dai volontari di Croce Rossa, Protezione civile e di Ms.

Marcario Giacomo

 

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