L’influenza ha già colpito 2,5 milioni di italiani, il picco atteso tra dicembre e gennaio

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Normalmente il picco si registra tra gennaio e febbraio ma è probabile che quest’anno anticipi di un mese. Giovanni Rezza direttore generale della Prevenzione sanitaria: ” Bisogna vaccinarsi prima di sviluppare l’influenza”

di Valeria Iorio

© Claudia Greco / AGF – Vaccino anti influenzale

AGI – La curva dell’influenza stagionale continua a crescere in Italia, in anticipo rispetto agli anni scorsi e con numeri che non si vedevano dal 2009, con la stagione della cosiddetta ‘Suina’. “Normalmente il picco si registra fra gennaio e febbraio, ma è probabile che quest’anno anticipi fra dicembre e gennaio”, spiega Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione sanitaria presso il ministero della Salute, ai microfoni di Radio anch’io.

“I casi ci sono e stanno aumentando abbastanza rapidamente – aggiunge – quest’anno abbiamo avuto una situazione precoce del virus ma era logico che fosse così perché non ha circolato per due anni”.

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© Claudia Greco / AGF

Vaccino anti influenzale 

Secondo l’ultimo rapporto InfluNet dell’Iss, relativo alla settimana 21-27 novembre, “cresce sensibilmente il numero di casi di sindromi simil-influenzali (ILI) in Italia. Nella 47esima settimana del 2022, infatti, l’incidenza è pari a 12,9 casi per mille assistiti (9,5 nella settimana precedente)”.

“Bisogna vaccinarsi prima di sviluppare l’influenza”, sottolinea Rezza spiegando che “il vaccino rafforza il sistema immunitario” e ribadendo l’importanza della campagna vaccinale: “Non facciamo pubblicità ai vaccini, ma dobbiamo cercare di difendere la popolazione e il modo migliore per farlo e’ prevenire le malattie”.

Oltre 2,5 milioni, per l’esattezza 2.552.400, di italiani sono già stati colpiti dai virus influenzali, 761mila solo nell’ultima settimana (contro 563mila contagi della settimana precedente). Alla 47esima settimana non si erano mai registrati dati così alti, con un valore di incidenza già vicino, se non superiore, al picco (raggiunto però tra gennaio e febbraio) delle scorse stagioni influenzali.

Aumenta l’incidenza in tutte le fasce di età, “ma risultano maggiormente colpite le fasce di età pediatrica in particolare i bambini al di sotto dei cinque anni di età in cui l’incidenza è pari a 40,8 casi per mille assistiti (29,6 nella settimana precedente)”. Si intensifica la circolazione dei virus influenzali, anche se a far crescere il numero delle sindromi simil-influenzali, in queste prime settimane di sorveglianza, hanno concorso anche altri virus respiratori. In tre Regioni (Lombardia, Emilia-Romagna, Umbria) l’incidenza ha superato la soglia del livello di entità molto alta.

Nel dettaglio, nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 40,79 casi per mille assistiti, nella fascia 5-14 anni a 25,02, nella fascia 15-64 anni a 10,10 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 5,04 casi per mille assistiti.

Il ministero della Salute – recependo le indicazioni dell’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) – ha suggerito una serie di metodi di protezione personali contro l’influenza. Tra queste, il lavaggio regolare delle mani, da eseguire “accuratamente” con acqua e sapone per “almeno 40-60 secondi ogni volta”, specie dopo aver tossito o starnutito.

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