Aruba apre due nuovi Data center con un investimento da 500 milioni

Economia & Finanza

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Il principale cloud provider italiano ha inaugurato il centro di elaborazione dei dati all’interno del suo Global Cloud Data Center a Ponte San Pietro, nella provincia di Bergamo

di Annalisa Cretella

Il Data center di Aruba

 

AGI –  I dati privati di milioni di cittadini e di aziende italiane e internazionali da oggi hanno una nuova casa, molto sicura e green.

La location non è casuale, ma scelta con cura per la vicinanza strategica a Milano e soprattutto al fiume Brembo, dove Aruba ha realizzato la sua centrale idroelettrica.

Oggi, i ‘cancelli’ virtuali dell’azienda si sono aperti per lasciarci fare un viaggio all’interno delle sue strategiche infrastrutture tecnologiche.

Ad accompagnarci è Stefano Cecconi, amministratore delegato di Aruba che mostra uno dei nuovi spazi, dove “il pavimento è sopraelevato di due metri”, rispetto ai 30 centimetri abituali, per permettere di lavorare sui cavi senza più stare inginocchiati per terra. Ricorda che il primo passo qui fu mosso nel 2017, quando si tagliò il nastro del primo dei Data Center all’interno del campus, il Dc-a.

Al quale oggi si aggiungono il Dc-b e il Dc-c, che occupano rispettivamente una superficie di oltre 17.000 mq ed una potenza di 9 MW, e una superficie di 14.000 mq, con 8 sale dati poste su due livelli e una potenza a regime di 8 MW. In totale, dunque, il Centro della Bergamasca ha una potenza di 29 MW.

“Tutta questa area era uno stabilimento tessile abbandonato – racconta – . Ma ideale per noi, per lo spazio e per un sistema sostenibile, vista la grande disponibilita’ di acqua. E al posto dell’auditorium c’era un magazzino”.

Questo modernissimo spazio, con 400 sedute e un grande foyer con executive lounge, è stato realizzato per le conferenze, convention, meeting aziendali, concerti, rappresentazioni teatrali e videoproiezioni documentaristiche o cinematografiche. L’acustica è perfetta. Lo abbiamo verificato nel bel concerto di Andrea Casta, conosciuto come ‘il violinista Jedi’ per il suo caratteristico archetto luminoso che ricorda la spada laser di Star Wars.

Uno dei traguardi di cui Aruba va orgogliosa è proprio quello di aver riqualificato l’area industriale di Ponte San Pietro, dove prima sorgeva la Legler, storica azienda tessile di cui resta visibile una torre con il logo, attraverso la realizzazione di queste strutture, facendola rinascere.

“Progettiamo i nostri campus tecnologici – spiega l’Amministratore Delegato di Aruba – non solo con l’obiettivo di renderli a prova di futuro, ma anche di essere il piu’ possibile ecosostenibili, cosi’ da minimizzare l’impatto ambientale, efficientare i consumi – nel pieno rispetto degli standard di affidabilita’ e sicurezza – e conseguire i massimi livelli di certificazione”.

Global Cloud Data Center è stato progettato per essere green-by-design: completamente alimentato da fonti rinnovabili con certificazione della garanzia di Origine (GO), le infrastrutture del campus comprendono impianti fotovoltaici, sistemi geotermici ed una centrale idroelettrica di proprietà sul fiume Brembo, caratteristiche consentono anche di massimizzare l’efficienza energetica, come nel caso degli impianti geotermici che beneficiano della presenza dell’acqua di falda per raffreddare in modo ecologico le sale dati.

“La centrale sul Brembo – dice Cecconi – genera circa 1 mw, abbiamo chiesto di ampliarla e installare una terza turbina. L’iter è in corso, speriamo presto si possa fare questo investimento. Per il resto abbiamo il fotovoltaico, che pero’ per sua natura funziona qualche ora al giorno”.

A prendere parte al momento inaugurale anche Claudia Maria Terzi, Assessore regionale della Lombardia alle Infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile, che ha definito il progetto di ampliamento del campus tecnologico Aruba “un fiore all’occhiello per Bergamo e per tutta la Lombardia: dalla rigenerazione urbanistica di un’area industriale dismessa è infatti nato un centro hi-tech di alto livello“.

E che, garantirà risvolti occupazionali non indifferenti: i circa 200 professionisti impiegati al suo interno sono destinati a crescere. Prossimo step, l’Hyper Cloud Data Center di Roma, nel Tecnopolo Tiburtino, che verra’ inaugurato entro il 2023.

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