Tasse e tagli, la “tempesta” Hunt investe il Regno Unito

Economia & Finanza

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La Gran Bretagna è ufficialmente in recessione e il ministro delle Finanze presenta la legge di Bilancio con un piano da 55 miliardi di sterline per coprire il buco nei conti pubblici

di Giorgia Ariosto

© AFP
– Jeremy Hunt

 

AGI – La Gran Bretagna è ufficialmente in recessione e deve affrontare la “tempesta”. Lo ha confermato il ministro delle Finanze britannico, Jeremy Hunt, presentando la legge di bilancio d’autunno del governo di Rishi Sunak che prevede un piano da 55 miliardi di sterline, tra aumenti di tasse e tagli di spesa, per coprire il buco nei conti.

Il Regno “Unito è ora in recessione, come altri Paesi”, ha dichiarato citando le nuove stime dell’Obr, l’organismo che fornisce analisi indipendenti sulle finanze pubbliche del Regno Unito, che prevedono una crescita del 4,2% nel 2022 (superiore al 3,8% atteso a marzo), ma una contrazione nel 2023 dell’1,4% per poi salire dell’1,3%, 2,6% e 2,7% nel triennio successivo.

Il tasso di inflazione si attesterà al 9,1% quest’anno e scenderà al 7,4% l’anno prossimo. Queste stime, ha spiegato Hunt illustrando la legge di bilancio in Parlamento, “confermano che le nostre azioni odierne contribuiranno a far calare bruscamente l’inflazione a partire dalla metà del prossimo anno”.

L’incidenza del debito pubblico sul Pil del Regno Unito raggiungerà il 97,6% sull’anno fiscale 2025-2026, ben oltre l’80,9% della precedente previsione, che risaliva a marzo, e resterà quasi invariato al 97,3% sul 2027 2028.

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© Daniel LEAL / AFP

Rishi Sunak 

Hunt ha annunciato un piano da 55 miliardi di sterline per coprire il buco dei conti: di questi, il 45% riguarda aumenti fiscali e il 55% tagli di spese spalmati nei prossimi anni.

Tasse sulle persone

Il governo congelerà fino all’aprile 2028 le detrazioni fiscali e sarà ridotta la soglia per l’applicazione dell’aliquota massima del 45% da 150.000 a 125.140 sterline, così più contribuenti la pagheranno. Coloro che hanno un reddito di 150.000 sterline o più pagheranno poco più di 1.200 sterline in più all’anno.

“Sebbene le mie decisioni odierne comportino un sostanziale aumento delle tasse, non abbiamo aumentato le aliquote fiscali principali, e le tasse in termini di percentuale del Pil aumenteranno solo dell’1% nei prossimi cinque anni”, ha detto Hunt.

La precedente amministrazione del primo ministro Liz Truss aveva cercato di abolire completamente l’aliquota massima. Sarà anche ridotto l’importo che gli azionisti possono guadagnare in dividendi senza pagare le tasse, dal livello attuale di 2.000 sterline (2.366 dollari) a 1.000 sterline l’anno prossimo e a 500 sterline dal 2024. Poiché le auto elettriche sono sempre più diffuse, non saranno più esenti dalle tasse automobilistiche a partire dall’aprile 2025.

Tassa sulle imprese

L’imposta britannica sui profitti delle società energetiche aumenterà al 35% dal gennaio del prossimo anno fino al marzo 2028. Hunt ha anche annunciato una nuova tassa temporanea del 45% sui generatori di elettricità, pensata per colpire i profitti realizzati dai generatori a bassa emissione di carbonio. Insieme, queste misure garantiranno un gettito di 14 miliardi di sterline.

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  Sterlina sterline valuta banconote

Verrà congelata la soglia per il pagamento dei contributi previdenziali da parte dei datori di lavoro fino all’aprile 2028. Hunt ha detto che ridurrà l’imposta sulle aliquote per le aziende, ma che inizierà una rivalutazione delle proprietà aziendali a partire da aprile per assicurarsi che l’imposta rifletta il valore delle proprietà.

Spesa pubblica

La spesa pubblica crescerà, ma più lentamente dell’economia, ha dichiarato Hunt. Gli attuali aumenti previsti per i bilanci dei dipartimenti saranno protetti in termini di cassa fino al 2024/25, il che significa un grosso taglio in termini reali con un’inflazione così alta.

La spesa complessiva per i servizi pubblici continuerà a crescere in termini reali per i prossimi cinque anni. Il cancelliere dello Scacchiere ha confermato l’aumento dal prossimo aprile delle pensioni e dei benefit sociali in linea con l’inflazione, nel rispetto delle promesse elettorali dei Tory. Viene inoltre incrementato il salario minimo del 9,7%, portandolo a 10,42 sterline l’ora, e sono introdotti interventi mirati al welfare, come un tetto agli affitti agevolati che non potranno salire oltre il 7% nel 2023-24.

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