Morning Bell: cosa si aspettano i mercati dall’incontro Biden-Xi

Economia & Finanza

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Al centro del confronto ci sarà il nodo di Taiwan e le relazioni economico-commerciali tra le due super-potenze, oltre all’invasione russa in Ucraina e a questioni che vanno dal commercio ai diritti umani

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© TIMOTHY A. CLARY / AFP
– Operatore di Wall Street

 

AGI – È una settimana ricca di appuntamenti e di spunti macroeconomici quella che inizia oggi. Riflettori puntati sul G20 di Bali, in Indonesia. Tra gli eventi più rilevanti va segnalato oggi l’incontro tra il presidente americano Joe Biden e quello cinese Xi Jinping, il giorno prima dell’avvio del vertice in Indonesia.

Al centro del confronto ci sarà il nodo di Taiwan e le relazioni economico-commerciali tra le due super-potenze, oltre all’invasione russa in Ucraina e a questioni che vanno dal commercio ai diritti umani.

Xi Jinping, oltre al bilaterale con Biden, ha programmato un incontro anche con il presidente francese Emmanuel Macron, meno di due settimane dopo aver ricevuto a Pechino il cancelliere tedesco Olaf Scholz. E non è escluso che Macron e la presidente Giorgia Meloni, anche lei in arrivo a Bali, possano incontrarsi per cercare una soluzione al braccio di ferro innescato pochi giorni fa sulla gestione dei migranti.

Sul fronte delle politiche monetarie gli occhi degli analisti sono puntati sull’intervento del ‘falco’ della Fed, James Bullard. La speranza è quella di poter intravvedere nel suo intervento un atteggiamento più morbido e accomodante dopo il dato che ha visto un calo oltre le attese dell’inflazione Usa.

Per la Bce sono in programma vari interventi (Villeroy, De Guindos, Centeno) e i due discorsi della presidente Christine Lagarde (mercoledì e venerdì), mentre per la Boe parlerà il governatore Bailey. Le parole di Bailey saranno importanti per capire se il capo della Bank of England confermerà l’atteggiamento “dovish” sui tassi emerso durante l’ultima riunione BoE. L’intervento è infatti in programma dopo il dato sull’inflazione e il giorno prima della presentazione della nuova legge finanziaria che, secondo le prime indiscrezioni, dovrebbe cancellare buona parte delle misure annunciate dalla precedente premier Liz Truss.

Fari puntati quindi anche sul dato dell’inflazione del Regno Unito (mercoledì), prevista in accelerazione al 10,5% dal 10,1% e sulle vendite al dettaglio statunitensi (mercoledì), attese in recupero dopo la variazione nulla di ottobre.

Domani sarà la volta del dato sui prezzi alla produzione Usa, dato importante per confermare o meno il calo dell’inflazione registrato la scorsa settimana, quando è uscito il dato sui prezzi al consumo ad ottobre (al 7,7% invece che all’8% come atteso) e che ha dato il via ad un vero e proprio rally a Wall Street.

La settimana si concluderà infine, venerdì a mercati chiusi, con la pronuncia dell’agenzia di rating Fitch sull’Italia che, ad ottobre, ha lanciato un monito sui nostri conti. In attesa del G20 il Fondo Monetario Internazionale parla però di prospettive più fosche del previsto. Esattamente come aveva fatto la scorsa settimana la Bce.

Prospettive economiche globali più fosche” del previsto, in particolare in Europa. “Le sfide che l’economia globale sta affrontando sono immense e l’indebolimento degli indicatori economici fa presagire ulteriori sfide”, ha affermato il Fondo, aggiungendo che l’attuale contesto politico e’ “insolitamente incerto”.

Sullo sfondo, in America, resta l’esito per molti versi incerto delle elezioni di midterm. Attesa anche per la ricandidatura di Donald Trump, al netto del fatto che l'”onda rossa” alla fine non c’è stata e quindi le sue chance di vittoria appaiono un po’ appannate.

 

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