Il Capo dello Stato in visita in Olanda interviene anche sui migranti auspicando che “principi di coordinamento e di responsabilità condivisa tra Stati Membri guidino la risposta comune a un fenomeno determinante per le nostre stesse prospettive di crescita”
– Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla House of Government di Maastricht
AGI – “Il Trattato di Maastricht è stato un salto di qualità coraggioso per l’Europa, fra tutti i temi ricordo il concetto di cittadinanza europea”. Lo ha detto Sergio Mattarella all’House of Government di Maastricht in occasione dei trent’anni del Trattato sull’Unione Europea.
L’Unione europea deve “completare il suo percorso organizzativo interno, è una casa incompiuta non ha una politica fiscale propria. Se un edificio è incompleto la parte lacunosa distrugge quella gia’ costruita”. Lo ha detto Sergio Mattarella all’House of Government di Maastricht in occasione dei trent’anni del Trattato sull’Unione Europea.
Per governare i flussi migratori servono in Europa “criteri di solidarietà tra i Paesi membri e una politica lungimirante”. Ha detto il Capo dello Stato nel suo discorso sul futuro della Ue a Maastricht.
Per il Presidente a guidare gli stati membri devono essere “principi di coordinamento e responsabilità condivisa” ma occorre anche che “le intese siano efficaci e rispettose dei diritti di ciascuno”.
“La risposta alla stessa sfida migratoria avrà successo soltanto se sorretta dai criteri di solidarietà all’interno dell’Ue e di coesione nella risposta esterna e da una politica lungimirante nei confronti della regione africana” ha detto il Presidente.
Per il quale “a parte i profili etici” è bene “tener presente che tra pochi decenni il rapporto di popolazione tra Africa e Unione Europea sarà di quattro a uno e i paesi di quel Continente, dotati di una grande quantità di materie prime di immenso valore, una volta sviluppata un’adeguata capacità organizzativa, rivestiranno peso e influenza nella comunità internazionale. Non è improprio pensare che il loro atteggiamento nei confronti dell’Unione sarà corrispondente al grado di solidarietà che oggi viene riservata a loro e ai loro migranti”.
Dunque “mentre intensifichiamo il dialogo con i Paesi terzi di origine e transito dei migranti, dobbiamo lavorare affinché i principi di coordinamento e di responsabilità condivisa tra Stati Membri guidino la risposta comune a un fenomeno determinante per le nostre stesse prospettive di crescita”.
E per Mattarella “tutto questo sollecita ancor di più l’intera comunità internazionale e, appunto, per quanto ci riguarda da vicino, l’Unione, a raggiungere intese efficaci e rispettose dei diritti di ciascuno. Così si progetta un futuro condiviso”.