Meloni ai sindacati: “La situazione non è facile, collaborazione e non contrapposizione. Priorità lavoro” Il premier: “Il mio approccio sarà di lealtà, sicura di poter trovare lo stesso atteggiamento anche dall’altra parte di questo tavolo”. Poi sull’energia: “Va riscritta la norma sugli extraprofitti”. Landini: “Valuteremo i provvedimenti”
di Andrea Managò
AGI – Lavoro, pensioni, fisco e soprattutto caro energia sono il menù nel piatto del primo incontro a Palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ed i sindacati.
Le differenze di impostazione tra la maggioranza di centrodestra ed i sindacati confederali sono note. Così Meloni avvia la discussione sottolineando subito che: “In questo momento la priorità delle priorità è il lavoro, la grande criticità italiana. L’Italia ha tra i tassi più bassi di occupazione dell’Occidente, ha tra i più bassi tassi di lavoro femminile, tra i più alti tassi di lavoro nero”.
L’ultima rilevazione Istat segna che ad agosto il tasso di disoccupazione totale era sceso al 7,8% mentre quello giovanile si attesta al 21,2%. Mentre l’inflazione è vicina al 10%.
Meloni ricorda che “siamo nel mezzo di una crisi internazionale sociale, usciamo da una pandemia, c’è una crisi energetica in corso”. Quindi apre al confronto con le parti sociali: “Possiamo decidere di affrontare questa situazione in una logica di contrapposizione, oppure decidere di farlo in una logica di collaborazione. Il mio personale approccio sarà di lealtà e di trasparenza, e sono sicura di poter trovare lo stesso atteggiamento anche dall’altra parte di questo tavolo”.
Capitolo pensioni, tema centrale per i sindacati. La premier ricorda: “Serve un ragionamento complessivo. Oggi le pensioni sono inadeguate e domani rischiano di essere inesistenti. Non se riusciremo ad agire sulle pensioni già nella legge di bilancio”. E ancora: “Mi interessa la separazione tra previdenza e assistenza”.
Mentre in materia di energia Meloni annuncia: “La norma sugli extraprofitti va riscritta. Vanno fatte scelte di politica industriale. L’Italia è in una posizione strategica e ho approfondito il rapporto con i Paesi del Mediterraneo. Possiamo essere centrali nella produzione e nella distribuzione dell’energia. Serve un’alleanza per la sicurezza energetica”.
I sindacati apprezzano la scelta del confronto ma argomentano con diverse sfumature rispetto ai temi al centro della discussione. Il segretario della Cgil Maurizio Landini è il più cauto: “Sul piano formale il presidente del Consiglio ha dichiarato una grande disponibilità al confronto ed anche noi abbiamo fornito la nostra disponibilità a lavorare. Nel merito, però, ad oggi risposte non ne abbiamo se non sul perimetro per il nuovo decreto aiuti e per la manovra”.
Quanto alle proposte del sindacato più a sinistra, Landini aggiunge: “Abbiamo ribadito la necessità di avviare una serie di riforme a partire da quella fiscale. Noi non siamo per la Fiat tax ma per la vera lotta all’evasione, siamo contrari alla logica dei condoni”. Il leader della Cgil ricorda inoltre che: “La riforma delle pensioni e la lotta al precariato sono per i sindacati altri due temi su cui agire, come l’emergenza salariale, perché bisogna aumentare il netto nelle buste paga dei lavoratori”.
Più aperturista il leader della Cisl Luigi Sbarra: “è stata una riunione positiva, importante, apprezzabile soprattutto per l’impegno che la premier Meloni ha assunto con il sindacato di consolidare e valorizzare il dialogo sociale, tanto nella gestione dell’emergenza quanto nelle fasi di confronto della legge di stabilità”.
Mentre il segretario dell’Ugl Francesco Paolo Capone sottolinea: “Il presidente Meloni ha sottolineato che l’energia è la priorità e assorbirà buona parte del tesoretto da 9,5 miliardi destinato ad imprese e famiglie. è stato un confronto ad ampio raggio senza chiusure preconcette da parte di nessuno. è una prima tappa importante che segna un cambio di passo”.
Quindi il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, conclude: “La premier ci ha dato disponibilità ad utilizzare il confronto con metodo, nel merito. Noi abbiamo chiesto di aggiungere l’extratassa sugli extraprofitti, che puo’ essere pari a 14 miliardi l’anno se applicata al 35% non solo alle aziende del settore dell’energia”.