Pd, sinistra e Più Europa attaccano l’esecutivo, tacciandolo di “inumanità e violazione del diritto internazionale”. Il ministro della Difesa Crosetto: “Si sono coniugate umanità e fermezza”
di Serenella Ronda
– Migranti scendono dalla nave geo Barents a Catania
AGI – “Si sono coniugate umanità e fermezza”. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, difende le scelte del governo, che ha autorizzato lo ‘sbarco selettivo’ a Catania di donne, bambini e adulti in condizioni di salute non buone, mentre altri 35 migranti salvati in mare sono stati fatti rimanere a bordo della nave Humanity.
Che hanno autorizzato la medesima procedura per un’altra nave: anche per la Geo Barents vale infatti lo stesso divieto di sostare nelle acque territoriali nazionali oltre il termine necessario ad assicurare le operazioni di soccorso e assistenza nei confronti delle persone che versino in condizioni emergenziali e in precarie condizioni di salute segnalate dalle competenti autorità nazionali.
In attesa dell’arrivo dell’altra imbarcazione, con oltre 500 migranti a bordo, Pd, sinistra e Più Europa attaccano l’esecutivo, tacciandolo di “inumanità” e denunciando la “violazione del diritto internazionale”.
I dem chiedono al titolare del Viminale di riferire subito in Parlamento, mentre il deputato di Sinistra e Verdi, Aboubakar Soumahoro – che questa notte è salito sulla Humanity – si rivolge al presidente della Repubblica affinchè intervenga.
Ma l’esecutivo mantiene il punto e la linea non cambia: “Nessun difetto di umanità ma c’è una presa di posizione da parte del governo nell’interesse del Paese. A me dispiace che le opposizioni strumentalizzino una norma legittima per parlare di mancanza di umanità. Dobbiamo affermare la dignità del nostro Paese, il rispetto delle regole e il rispetto della dignità del nostro Paese”, scandisce il viceministro alla Giustizia, l’azzurro Francesco Paolo Sisto, che assicura: “C’è grande attenzione alla fragilità e ai bisogni, ma c’è differenza tra la sensibilità verso i bisogni e una regola stravolta a danno del nostro Paese. È arrivato il momento in cui si inizi a pensare che le regole si rispettano e tutti i Paesi europei si carichino il problema dell’immigrazione in modo equilibrato. L’Italia non può essere il punchball dell’immigrazione e su questo bisogna essere fermi: l’aria è cambiata e da oggi le regole si rispettano”.