Ecco la delegazione di sindaci del sud a Bruxelles

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“ALTRO CHE TAGLI AL MEZZOGIORNO: CHIEDIAMO IL 70% DEL PNRR”
Saranno novanta e arriveranno da varie parti del Sud: dalla Puglia (Acquaviva delle Fonti, Cassano Murge, San Paolo di Civitate e Santeramo in Colle), dalla Campania (Casalduni, Pontelandolfo e Vitulano), dalla Basilicata (San Paolo Albanese e Filiano), dal Molise (Castellino del Biferno) e dalla Calabria (Borgia).
Sindaci, amministratori, semplici cittadini e militanti del Movimento 24 Agosto. Tutti a Bruxelles per portare la voce di un Mezzogiorno che ribolle perché è pieno di energie ma chiede sviluppo ed equità.
La delegazione meridionalista ospitata dall’europarlamentare Verde Piernicola Pedicini – che terrà un concerto l’8 sera con la Brigata Fra’ Diavolo – ha già inviato un documento alla Commissione Peti e alla Commissione Regi. E, visto che il governo parla di rimodulazione del Pnrr, rilancia la richiesta iniziale, “un’allocazione di risorse finanziarie pari al 70% del totale per le aree meridionali”. Che non si tratti di una pretesa velleitaria lo spiega il sindaco Davide Carlucci, portavoce della Rete “Recovery Sud”: “A quella percentuale si arriva tenendo conto dei tre parametri indicati dall’Unione Europea (disoccupazione, Pil procapite e popolazione) nella ripartizione delle risorse agli Stati membri. Un criterio che è stato disatteso dal Governo Draghi ma che il nuovo governo Meloni potrebbe decidere di riprendere in considerazione. Oltretutto, molti progetti presentati dai Comuni meridionali sono stati ritenuti idonei ma non finanziati. Significa che c’è una grande domanda di rilancio degli investimenti pubblici nella più estesa area di divario interno a uno Stato di tutta l’Unione Europea, una domanda alla quale però lo Stato sta decidendo di non rispondere per mediazioni politico-territoriali che non hanno nulla a che vedere con gli obiettivi di coesione indicati dall’Europa”. I sindaci ritengono molto condivisibile anche la richiesta del presidente Anci Antonio Decaro, che chiede una “forte semplificazione dell’iter autorizzativo per le opere Pnrr”, concordano sul no all’autonomia del sindaco di Bari, ma chiedono “lo scorrimento delle graduatorie degli avvisi già pubblicati” per consentire di velocizzare la spesa, ferma ancora a 11,5 milioni di euro rispetto ai 190,5 miliardi stanziati.
“Speriamo che il sistema politico e mediatico nazionale – chiude Carlucci – non trascuri anche questa volta le nostre richieste, correndo invece ad accontentare i nostri colleghi del Nord ogni volta che recriminano l’esclusione dai bandi. Così si alimenta solo una contrapposizione che rischia di minare pericolosamente la coesione nazionale. Noi chiediamo invece che gli amministratori settentrionali comprendano le ragioni profonde che portano comunità che hanno la metà del Pil pro capite delle loro regioni, a chiedere di essere messe sul loro stesso piano in termini di diritti e di benessere. Un’Italia a due velocità non farà crescere nemmeno loro”.

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