Via libera del governo a nuove trivellazioni

Economia & Finanza

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Verrà inserito il provvedimento con un emendamento al dl aiuti ter. Pichetto: possibile estrazione di 10 miliardi di metri cubi di gas

di Andrea Managò

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AGI – Il governo autorizza nuove trivellazioni al largo delle coste italiane nel mar Mediterraneo, alla ricerca di possibili nuovi giacimenti da cui estrarre gas.

Il Consiglio dei ministri ha dato l’ok alla presentazione di un emendamento al decreto-legge Aiuti-ter che introduce norme volte al rafforzamento della “sicurezza degli approvvigionamenti” di gas naturale e alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti, attraverso l’incremento dell’offerta di produzione nazionale destinabile ai clienti finali industriali a prezzo accessibile. Una misura nel solco di quelle varate nella Nadef – che mette in campo 30 miliardi di euro fino al prossimo anno per aiuti a famiglie e imprese contro il caro bollette – per provare a diminuire la dipendenza italiana dal gas russo.
Deficit programmatico fissato quest'anno al 5,6% del Pil, contro il 5,1% tendenziale; nel 2023 è stimato al 4,5% e poi atteso in progressivo calo al 3,7% nel 2024 e al 3% nel 2025. Il ministro Giorgetti: pronti ad affrontare i rischi recessione

Deficit programmatico fissato quest’anno al 5,6% del Pil, contro il 5,1% tendenziale; nel 2023 è stimato al 4,5% e poi atteso in progressivo calo al 3,7% nel 2024 e al 3% nel 2025. Il ministro Giorgetti: pronti ad affrontare i rischi recessione

Il ministro dell’Ambiente e la sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, spiega al temine del Cdm: “Viene autorizzata l’estrazione da giacimenti nazionali con capacità sopra a 500 milioni di metri cubi. Potenzialmente si stima una quantità di 15 miliardi di metri cubi sfruttabili nell’arco di 10 anni“. Poi specifica: “Tutto questo deve avvenite sotto al 45esimo parallelo con l’eccezione che riguarda il ramo Goro del Po”.

Mentre il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, argomenta: “Ci sarà la possibilità di liberare alcune estrazioni di gas italiano, immaginando nuove concessioni, chiedendo ai nuovi concessionari che vorrebbero accedere alle concessioni di mettere in campo da gennaio gas da destinare alle aziende energivore ad un prezzo calmierato”.

Il premier aggiunge: “Per i primi due anni il 75% del gas potenziale che si può estrarre per essere dato a un prezzo calmierato che consente di mettere in sicurezza le nostre aziende. Vogliamo affrontare la questione energetica non solo sul piano emergenziale, ma interrogarci su come si possa essere il più possibili autonomi”.

Negli ultimi 20 anni i consumi di gas naturale sono rimasti sostanzialmente stabili, pari a circa 76 bcm (miliardi di metri cubi) nel 2021. Nello stesso periodo, la produzione nazionale di gas naturale si è ridotta, per il calo naturale dei giacimenti e l’assenza di investimenti in ricerca e produzione, da circa 15 bcm nel 2001 a circa 3 bcm nel 2021. L’intenzione dell’esecutivo Meloni è di raddoppiare nei prossimi anni il gas estratto dal sottosuolo italiano.

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