Visioni fotografiche : intervista a Paolo Barbera

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Intervista a cura del Direttore Daniela Piesco

La fotografia nella vita contemporanea, oltre ad essere un’arte, un registratore di ricordi, uno strumento atto all’informazione (come possono essere, ad esempio, i reportage), è senza dubbio  un modo di esprimere i sentimenti di un determinato istante, di un momento ben preciso.

Oggi, più ancora che venti/trenta anni fa, tutti fotografano continuamente, chiunque e qualunque cosa, in modo persino compulsivo. Gli smartphone e i tablet consentono a ognuno di noi di accedere al mondo della fotografia. Ovviamente, il semplice atto del fotografare non fa il fotografo, meno che mai il grande fotografo. In fondo, chiunque può prendere tela e pennelli e provare a dipingere, senza per questo essere Caravaggio.

Il grande fotografo ha infatti una qualità che, appunto, lo rende grande: saper vedere la realtà con occhi diversi, più attenti, più sensibili, saperne cogliere istanti altamente significativi, evocativi, che emozionano o spingono alla riflessione. Non usa i pennelli (oggi non tutti gli artisti lo fanno), ma fa lo stesso lavoro di un pittore. E, non a caso, ama cimentarsi con tutti i tradizionali generi pittorici: il ritratto, il paesaggio, la natura morta, la cronaca, il nudo.

Ne parliamo con Paolo Barbera recentemente premiato dall’Accademia Euromediterranea Delle Arti, presieduta dalla professoressa Maria Teresa Prestigiacomo, giornalista e critico internazionale d’arte e dal vicepresidente Gennaro Galdi per una sua fotografia : The Fisherman.

Paolo Barbera ,nasce a Messina il 29 luglio del 1983 ed è sia un regista che un  fotografo

Da sempre appassionato di Cinema, Fotografia e Arti Visive sin da adolescente realizza brevi cortometraggi con videocamere VHS per poi passare alle videocamere digitali.
Sempre da adolescente studia il cinema espressionista tedesco, i noir francesi, gli horror in bianco e nero e molti film di genere anni 60 e 70 (italiani e non) tutto ciò su libri, cassette VHS e DVD .
Ha una formazione principalmente da autodidatta e molta esperienza pratica e tecnologica in merito a videocamere, macchine fotografiche, video editing, postproduzione.

Dopo il liceo scientifico (2002) inizia a frequentare alcuni workshop di cinematografia e videoarte dedicandosi a tempo pieno alla regia,  alle riprese e al montaggio dei suoi   videoclip, documentari, videosperimentazioni in bianco e nero.

Tra il 2002 e il 2012 ha principalmente realizzato lavori da regista/videomaker (cosa che sta riprendendo negli ultimi tempi) collaborando  con molti artisti (attori, cantanti, musicisti, danzatrici, giornalisti) per poi iniziare a dedicarsi anche alla fotografia che aveva praticato saltuariamente.

Principalmente Fotografia Artistica in bianco e nero.

Inoltre realizza reportage video e fotografici (sociali, turistici, tematici) da lui ideati   o su commissione .

Book fotografici di ogni genere .

Collabora attivamente con il Corriere Nazionale

L’intervista

Perche’ possa liberare tutta la sua ricchezza espressiva,la fotografia,deve essere sentita e parlare della sonorita’ dell’immagine come avviene nei quadri di Cézanne., ecco cosa significa l’apertura della linea di contorno?

Sinceramente non mi è mai piaciuto molto l’impressionismo e il post-impressionismo di cui Cezànne fu indubbiamente uno dei maggiori esponenti.
Ho sempre preferito la pittura espressionista tedesca e belga.

La fotografia e’ una reazione, una disposizione d’animo o una rivelazione di un volto del mondo?

La fotografia è sempre una rappresentazione del reale.
Fotografando qualcosa o qualcuno documentiamo la sua esistenza ma possiamo anche dare alla foto che stiamo scattando una nostra interpretazione e ciò dipende dalla foto che vogliamo ottenere e da ciò che vogliamo comunicare.
Io preferisco la fotografia che rivela qualcosa, che informa e che documenta anche in maniera creativa e originale.
Ho imparato molto dalle avanguardie fotografiche come il Fotodinamismo Futurista con le sue lunghe esposizioni per “cogliere il movimento” del soggetto fotografato.
Quei soggetti in movimento immortalati dai fotografi futuristi all’inizio del ‘900 ancora oggi sono delle straordinarie opere d’arte fotografica e questa tecnica è ancora oggi molto usata anche per esprimere uno stato d’animo.

Jung diceva: “La tua visione diventerà chiara solo quando guarderai nel tuo cuore. Chi guarda all’esterno, sogna. Chi guarda all’interno, apre gli occhi.”» Qual’e la tua visione fotografica Paolo Barbera ?

Sono d’accordo con Jung.
Ho sempre fotografato in maniera soggettiva. Ci metto sempre una parte di me nelle mie foto.
Quando in fase di scatto lo stile fotografico si aggancia spontaneamente alla propria identità, al proprio background, alle proprie idee puoi raccontare per immagini qualunque situazione, luogo, persona, paesaggio sempre con il tuo unico e creativo punto di vista. Ed è solo tuo.
Molti mi dicono che riconoscerebbero una mia foto tra 100, 200… e questo mi fa molto piacere.

Parlaci di “The Fisherman” la
fotografia che è stata premiata dalla giuria dell’Accademia Euromediterranea Delle Arti ..

The Fisherman ha un’impostazione da quadro.
Figura centrale la silhouette di una barca con un pescatore che pesca immerso nell’azzurro della luce di un’alba di fine estate.
La silhouette è molto ricorrente nelle mie fotografie e quel giorno fu la scelta creativa adatta alla situazione.
Volevo raccontare in un’immagine l’atmosfera dell’alba in mare con tutte le sue sfumature cromatiche e concettuali.
Alcuni ci vedono Il Vecchio E Il Mare di Ernest Hemingway. Mi fa molto piacere, quel romanzo l’ho riletto più volte.
Ringrazio l’Accademia per il premio.
Fotografia molto apprezzata e premiata per la tecnica e l’atmosfera generale.

La fotografia non parla di una
presenza, ma di un qualcosa legato al passato: ripropone la realtà allo
spettatore differita nel tempo.
La fotografia è da considerarsi quindi un medium bizzarro, essendo falsa a livello della percezione, vera a livello del tempo? Qual’e’ la tua opinione in merito?

La fotografia è anche memoria.
Le foto del passato hanno sempre un notevole impatto quando ci soffermiamo ad osservarle.
Riaffiorano ricordi, persone, aneddoti, gioie e dolori, atmosfere.
E’ come viaggiare nel tempo.
Si percepisce un passato in cui il presente sarà il futuro.
Ci sono autori che hanno scritto romanzi, sceneggiature per film, dipinto quadri, scritto canzoni semplicemente riguardando le fotografie della propria vita passata.

La fotografia fu definita “la figlia bastarda abbandonata dalla scienza sulla soglia dell’arte”. I bastardi sono sempre i migliori?

Sempre. Soprattutto se scattano foto.
La Fotografia per alcuni è solo tecnica per altri è anche Arte.
Ognuno la pratica come meglio crede in base alle proprie capacità e finalità.

Le fotografie, di qualsiasi genere, lontanissime fra loro, hanno tutte in comune una cosa. Mettono in relazione gli esseri umani. Una foto, d’autore o senza autore, bella o brutta, professionale o banale, è uno scambio di sguardi fra umani, e arricchisce la relazione fra gli umani. Cosa ne pensi?

Le fotografie sono un mezzo di comunicazione immediato e potente.
Anche un semplice selfie può comunicarci un’infinità di cose.
Ho sempre praticato tutte le tecniche fotografiche che esistono e ogni foto scattata e mostrata mi ha sempre arricchito nelle relazioni sociali.
Bisognerebbe insegnare Fotografia nelle scuole.

Parlaci dei tuoi progetti in cantiere e di quelli futuri

Sto preparando alcune Mostre Fotografiche, reportage sociali in bianco e nero e scrivendo dei cortometraggi che dirigerò e che saranno ultimati nel 2023.

 

 

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