La famiglia dello studente italiano morto suicida a New York fa causa alla scuola

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I familiari di Claudio Mandia, morto il 17 febbraio di quest’anno, accusano la Ef Academy di Thornwood, di aver trattato in “modo disumano” il ragazzo accusato di aver copiato un compito di matematica, confinato in isolamento, in attesa di essere espulso

di Massimo Basile

© Google Maps – La EF Academy di Tarrytown, New York, dove è morto lo studente Claudio Mandia

 

AGI – Il legale della famiglia di Claudio Mandia, il ragazzo italiano morto suicida il 17 febbraio di quest’anno in una academy di New York, ha annunciato l’avvio di una causa civile nei confronti dalla scuola. L’esposto verrà presentato domani alla Corte Suprema della contea di Westchester, New York.

“Claudio – ha spiegato l’avvocato George Bochetto – aveva 17 anni quando si è tolto la vita dopo essere stato messo in isolamento per quattro giorni, accusato di aver copiato il compito di matematica”. Il legale si è definito “sconvolto” dopo aver appreso le circostanze che hanno portato a una “tragedia orribile e assurda”.

La famiglia accusa la Ef Academy di Thornwood, un istituto internazionale di elite, di aver trattato in “modo disumano” il ragazzo, confinato in isolamento, in attesa di essere espulso, senza assistenza psicologica, nonostante Claudio avesse manifestato problemi di ambientamento.

compagni avevano notato segni di ferite sul collo del ragazzo, indicatori di possibili tentativi di suicidio, e avevano segnalato la cosa alla direzione, ma nessuno era intervenuto.

I genitori, Mauro Mandia e Elisabetta Benesatto, vennero informati della morte del figlio solo al momento del loro arrivo all’aeroporto Jfk di New York, dove erano atterrati per andare a trovare Claudio e festeggiare con lui il compleanno.

Sotto accusa, tra gli altri, il direttore dell’istituto, Vladimir Kuskovski, il preside Wayne Walton e la psicologa Chelsea Lovece, che conosceva i problemi di fragilità’ psicologica e ambientamento del ragazzo.

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