Nell’Eurozona crescono i consumi delle famiglie ma cala il reddito

Economia & Finanza

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L’Eurostat ha pubblicato i dati relativi al secondo trimestre del 2022. Il consumo reale pro capite è aumentato dello 0,6% mentre cala vistosamente anche la capacità di risparmio

di Brahim Maarad

AGI – Nel secondo trimestre del 2022, il consumo reale pro capite delle famiglie è aumentato dello 0,6% nell’area dell’euro, dopo essere aumentato dello 0,2% nel trimestre precedente. Il reddito reale pro capite delle famiglie è diminuito invece dello 0,9%, dopo una diminuzione dello 0,2% nel primo trimestre del 2022. È quanto emerge dati provengono da una serie dettagliata di conti trimestrali di settore europei destagionalizzati pubblicati da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea.

Nell’Ue, il consumo reale pro capite delle famiglie è aumentato dello 0,6% nel secondo trimestre del 2022, dopo un aumento dello 0,3% nel trimestre precedente. Allo stesso tempo, il reddito reale pro capite delle famiglie è diminuito dell’1,2%, dopo un aumento dello 0,4% nel primo trimestre del 2022.

Sempre nel secondo trimestre del 2022, il reddito disponibile lordo delle famiglie (in termini nominali, destagionalizzato) è aumentato dell’1,6% nell’area dell’euro e dell’1,4% nell’Ue. L’aumento è principalmente spiegato dall’ampio contributo positivo della retribuzione dei dipendenti. Alla crescita del reddito disponibile lordo delle famiglie hanno contribuito positivamente anche tutte le altre componenti, escluse le imposte correnti e i contributi sociali netti.

 

Il dato dell'Eurostat è stato lievemente rivisto al ribasso rispetto al precedente 10%. In Gran Bretagna record dei prezzi al consumo da 40 anni trainati dai prezzi degli alimentari

Il dato dell’Eurostat è stato lievemente rivisto al ribasso rispetto al precedente 10%. In Gran Bretagna record dei prezzi al consumo da 40 anni trainati dai prezzi degli alimentari

Nel secondo trimestre del 2022, il tasso di risparmio è diminuito di 1,7 punti percentuali (pp) nell’area dell’euro e di 2,0 punti percentuali nell’Ue, rispetto al trimestre precedente. Tra gli Stati membri per i quali sono pubblicati i dati, il tasso di risparmio delle famiglie è diminuito ovunque, ad eccezione dell’Irlanda (+0,7 punti percentuali) e dei Paesi Bassi (+0,3 punti percentuali). Le maggiori diminuzioni sono state osservate in Austria (-3,6 pp), Finlandia (-3,5 pp) e Belgio (-3,2 pp).

Nel secondo trimestre del 2022, il tasso di investimento delle famiglie è leggermente diminuito di 0,1 punti percentuali nell’area dell’euro e nell’Ue, rispetto al trimestre precedente. Tra gli Stati membri per i quali sono pubblicati i dati, il tasso di investimento delle famiglie è aumentato in otto Stati membri, è rimasto stabile in due ed è diminuito in altri tre.

L’Irlanda (+0,8 punti percentuali) così come la Svezia e i Paesi Bassi (entrambi +0,5 punti percentuali) hanno registrato gli aumenti maggiori, a causa della loro forte crescita degli investimenti fissi lordi delle famiglie. Il tasso di investimento delle famiglie è rimasto stabile in Francia e Portogallo, mentre è diminuito in Germania e Finlandia (entrambe -0,2 pp) e in Spagna (-0,1 pp).

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