Luigi Iaquinta: Vera Rinascita, reti sociali e sociurgia

Arte, Cultura & Società

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Già da noi intervistato nello scorso maggio su Stampa Parlamento, Luigi Iaquinta (*), Presidente dell’Associazione VERA RINASCITA (**)rilascia una ulteriore intervista in esclusiva al nostro giornale. Le risposte alle domande poste concernono elementi utili a conoscere ancora meglio la realtà in cui tale Associazione opera, in connessione alla funzione delle cosiddette “reti sociali”, gli ambiti socio-economici e culturali, la rispondenza ad una concezione emergente quale la “sociurgia(***). Infine, l’illustratore Igor Belansky dedica una tavola alle meritorie iniziative di contrasto alle forme di speculazione portate avanti dall’Associazione.

1) D: Qual è oggi a parere tuo la funzione della rete sociale? Può esprimere un valore in termini di “sociurgia”? 

R: Il termine ” sociurgia” acquisisce a mio parere una valenza importantissima in questo segmento di secolo, dove i valori sociali, artistici e di cultura si stanno inevitabilmente affievolendo. La funzione delle “reti sociali” con il sapiente mezzo divulgativo di internet e dei mezzi di comunicazione, diventa ancora più importante se si riesce a divulgare questi aspetti nel pubblico, superando i confini elitari ed autoreferenziali in cui ormai questi valori sono confinati.

2) D: Le civiltà tradizionali erano dure, nondimeno esse arrecavano un reale appagamento agli uomini di essenza tenace che avevano il coraggio di accettare quelle dure condizioni. Gli altri, più deboli, acquisivano tuttavia, all’interno di quell’ambiente, il massimo che potevano raggiungere di accrescimento interiore. Da ciò non consegue però che essi ne ottenessero appagamento. Le civiltà moderne rifiutano tutto ciò che è sofferenza. Esse cercano di togliere dalla vita dell’uomo tutte le difficoltà, tutti i dolori. Le donne – o gli uomini – sono perfino arrivate a non accettare più le sofferenze della maternità. E’ una bevanda intollerabile. Le civiltà moderne soccomberanno per questo rifiuto di soffrire?

R: Riguardo alla ormai generalizzata ricerca del facile, senza stress, che oramai si è introdotta nella vita delle nostre generazioni, credo che tutto debba essere ricondotto ai nostri figli, ai quali ormai noi genitori non sappiamo più dire “NO”, con la conseguenza che si appiattiscono, che perdono il desiderio di crescere e di sviluppare la curiosità di raggiungere un obiettivo, finalità essenziale per il miglioramento, anche sociale, di tutti noi.

3) D: Oltre la nostra che è una società ancora capitalista e alla fine questo sistema mi pare abbia funzionato, in una società auspicabilmente più equa, le reti sociali possono assolvere una funzione dell’uguaglianza di possibilità e della ridistribuzione di ricchezza?

R: Le reti sociali potrebbero assolvere ad una funzione di eguaglianza e di possibilità di redistribuzione di ricchezza, se non fossero permeate esclusivamente da un criterio di mero guadagno e se invece riuscissero ad infondere nei milioni di utenti finalità ideologiche mirate al miglioramento della società.

4) D: Consideri che la relazione possa rappresentare realtà materialmente emergente, tale da restituire veri e propri beni relazionali? In tal senso, qual è la tua esperienza nell’ambito dell’Associazione movimento che presiedi?

R: La mia esperienza di Presidente dell’ Associazione VERA RINASCITA, è molto positiva in tal senso, in quanto tentiamo di diffondere solo notizie costruttive, miglioranti, ma soprattutto non finalizzate esclusivamente all’ottenimento di un freddo “like”, ma ad ingenerare solo un interesse intellettuale e sociale.

Logo di Vera Rinascita

5) D: Ancora riprendendo il termine di sociurgia, in che cosa consistono le iniziative ad essa ispirate che state attualmente  promuovendo?

R: Tra le tante iniziative che la mia Associazione sta intraprendendo, vi è quella sociale di intercettare le esigenze dei cittadini e delle imprese, martirizzati in quest’ ultimo anno, dai rincari del gas/ energia, approfondendo le vere cause che hanno provocato questa situazione ed attaccando, anche legalmente, i responsabili, siano essi Stato e siano esse società privatizzate, ma ancora partecipate dallo Stato. Non appena saremo pronti con le azioni legali ed i comunicati stampa, tutto sarà messo in forma opportuna a disposizione degli utenti.

L’illustratore Igor Belansky ha dedicato questo evocativo disegno alle suddette battaglie promosse dall’Associazione. Immagine dell’ingiustizia, non  spiegabile semplicemente appellandosi al piano tematico e figurativo: in alto la bieca figura dello speculatore sovrasta i poveri cittadini sfruttati.

Tavola di Igor Belansky

Note:

(*) Luigi Iaquinta, Presidente dell’Associazione VERA RINASCITA, è un ingegnere edile di 58 anni di Napoli, con esperienze lavorative a Mosca e Berlino, attualmente titolare di uno studio tecnico di Ingegneria a Napoli e Membro delle Commissioni “Strutture” e “Manutenzione Facciate edifici” presso l’Ordine degli Ingegneri di Napoli.

(**)  La VERA RINASCITA è un un’Associazione e un Gruppo Facebook con oltre 2800 amici distribuiti soprattutto in Campania, ma con amici anche nel resto d’Italia ed all’Estero ( Germania, Usa, Sud America e Cina ecc ). L’ Associazione si occupa di tantissime problematiche della società e tenta di trovarne le soluzioni con le sue professionalità e competenze. Al suo interno sono presenti tanti Prof. Universitari, Giudici, Giornalisti, Ingegneri, Dottori Commercialisti, Avvocati e tanti altri, divisi in 33 aree tematiche con 68 Coordinatori.

Riferimenti: pagina ufficiale su Facebook   Sito ufficiale: www.verarinascita.it

(***)Sociurgia”. In alcuni ambienti della società civile, culturali ed artistici si sta discutendo e portando avanti la concettualizzazione di un termine innovativo: «sociurgia» (un nome composto ibrido, latino e greco, che da societas, ossia «società», + ἔργον, ossia «opera», letteralmente significa «opera sociale»). Si denota quindi una funzione sociale attiva, operante, in cui la promozione e la divulgazione costituiscono una dimensione che sul fronte di cultura, arte, tradizione… inferisce tutto il resto, la conoscenza, la curiosità, la relazione, i valori sociali. Quella interdipendenza naturale, necessaria, etica che non concepisce cultura, arte, ossia tutto ciò che attiene lo spazio dello spirito, appunto, come luogo a parte, elitario e autoreferenziale, ma come bene pubblico. Mezzo comune di progresso e civiltà. Forse nulla di sostanzialmente nuovo, ma una rinnovata dialettica tra contenuti e forme, utile a creare movimento per recuperare dal passato insegnamenti, dalla presente nuova linfa e tentare di oltrepassare contraddizioni sotto gli occhi di tutti.

 

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