Sebastiano Cosimo Auteri primo sezione fotografia a International art Prize Giotto

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La matrix nel ciclo fotografico Behind the windows

Si è svolta il 18 ottobre la quarta edizione del Prestigioso International art Prize Giotto 2022 dedicato alla figura artistica del noto pittore medievale che ha rivoluzionato la storia dell’arte. Ospiti di ogni settore e della musica sono giunti a Siracusa per questo grande Evento d’arte, moda e Cultura: il Soprano Dominika Zamara, la stilista Francesca Riolo, Renato Ongania delegato Italia Fondazione L.. Ron Hubbard. Il Premio Giotto è un grande premio internazionale sostenuto da accreditati media e testate dell’arte italiana ed estera che si distingue per segnalare gli Artisti più notevoli dell’arte italiana nel mondo e quella estera in Italia attraverso la diffusione mediatica e l’interscambio ideato dal critico d’arte e direttore artistico onorifico Melinda Miceli.

Tanti i patrocini morali che seguono gli eventi del Critico d’arte Melinda Miceli presenti sulla locandina, tra questi citiamo: Comune di Siracusa, Consorzio universitario Archimede, Enciclopedia d’arte italiana, Artes TV Web,  ADOMUSSAM accademia dinastica Universitaria di araldica, Corriere Nazionale e Stampa Parlamento.

Sebastiano Cosimo Auteri fine art photographer, nasce nel centro storico di Catania nel’60.

Il suo stile evoca il reportage umanista, con l’artificio elaborativo della foto pittura che lo avvicina ai tratti tipici fiamminghi di Vermeer.
Nelle foto di Auteri il soggetto ricorrente è la bellezza interiore e la spontaneità umana, in grado di donare una percezione polisemica del mondo di appartenenza.

Behind the windows di Sebastiano Cosimo Auteri è la collezione di foto d’autore presentate a International art Prize Giotto presso Villa Reimann Siracusa.

Sebastiano Cosimo Auteri è primo sezione fotografia “Per l’eccezionale elaborazione del bianco e nero sul tema figurativo”.
Una ricerca dell’anima, un percorso verso la scoperta delle innumerevoli meraviglie ed enigmi della natura e dell’essere umano.

“Dietro le finestre un mondo surreale e fantastico, la pellicola evoca sensazioni del subcosciente che superano la barriera del mondo razionale. Elisa ogni preoccupazione estetica e morale, la luce è racchiusa dal reticolato metallico e prospettico della finestra e cade dall’alto per far evincere cercatori di legno; essi scalano bottiglie di vetro che racchiudono calle dai lunghi gambi. Il bianco/nero ne espande la visione con un color granding che traspare ed esalta il controluce. Immagine d’Autore molto suggestiva per rappresentare la ricerca continua di superare il mare della mediocrità in cui si è racchiusa la vita quotidiana. Il reticolato metallico come una matrix olografica è l’ostacolo da superare per vivere nell’infinito le altre dimensioni. Frutto di un’articolata illusione della mente, la figurazione di Sebastiano Cosimo Auteri ha chiari rimandi alla quotidiana trappola dell’esistere, legata all’apparire che ferisce il vero Essere biblico, anelante una libertà priva di condizionamenti materiali e spirituali. Nel racconto fotografico l’artista Sebastiano Cosimo Auteri, denuncia il passivo abbandonarsi alla Matrix, che tutto congloba e riporta a un ciclico ritorno di degenerazione senza memoria e Sapienza. Nel ciclo olografico del cosmo che va dalla natura morta, al vegetale, all’uomo, le sue “foto d’autore” mostrano un chiaro monito di avvertimento e di risveglio spirituale.

Ecco quindi le sbarre delle finestre e i manichini di legno impediti a scalarle, eppure la luce, parzialmente filtra dall’alto e dà senso alla scalata e vita ai fiori. La luce come l’Arte deve far ravvedere e sconfiggere il Brutto che, per gli antichi Greci coincideva con il Male. La mercificazione di ogni sentimento, valore, aspirazione è qui rappresentata attraverso l’uomo manichino incapace di agire, intrappolato in un sistema raffigurato nel reticolato metallico. E in quella scalata mancata c’e’ tutto il parossismo e l’immobilismo del nostro tempo. Per Auteri nemmeno il metallo deve fermare la volontà evolutiva dell’uomo perché egli è un attore divino nelle vesti umane”.

Dott.ssa Melinda Miceli Critico d’arte

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