Gli oltre duemila siti che hanno migliorato le proprie pratiche giornalistiche

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Sono quelle segnalate da NewsGuard, la piattaforma organizzazione americana attiva nella lotta alla disinformazione
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AGI – Dopo essere entrati in contatto con NewsGuard, 2.141 siti di news hanno modificato le proprie pratiche editoriali relative a una pubblicazione responsabile delle notizie, alla correzione degli errori, alla distinzione tra notizie e opinioni, alla trasparenza delle informazioni sulla proprietà. Ne dà notizia in una nota la stessa organizzazione americana attiva nella lotta alla disinformazione che valuta l’affidabilità dei siti giornalistici: oltre duemila testate (il 25 per cento del totale monitorato da NewsGuard) hanno dunque migliorato le proprie pratiche dopo aver interagito con l’organizzazione fondata nel 2018 da Steven Brill e Gordon Crovitz, aumentando la propria trasparenza e fornendo ai lettori notizie e informazioni più affidabili.

“Siamo lieti che più di un quarto dei siti che abbiamo valutato abbiano mostrato un sincero interesse nell’offrire un servizio di qualità ai loro lettori e si siano impegnati a migliorare le proprie pratiche giornalistiche, modificandole per ottenere punteggi più alti nelle valutazioni basate sui criteri apolitici di NewsGuard”, ha affermato il co-Ceo, Steven Brill.

“In altre parole, questi siti hanno ‘aggirato’ il nostro sistema: questa è una funzionalità del nostro sistema, non un bug. A differenza delle metodologie poco trasparenti messe in atto dalla Silicon Valley, noi vogliamo che i siti conoscano i loro punteggi e ci auguriamo che agiscano per migliorarli. Il miglioramento delle pratiche giornalistiche va a beneficio dei lettori e delle democrazie in tutti i mercati in cui operiamo”.

Le testate che hanno migliorato queste e altre pratiche di credibilità e trasparenza fanno informazione in diversi ambiti. Essendo appunto piu’ di duemila, l’organizzazione non ha reso noto i nomi di tutti anche perché non tutti hanno fornito un consenso esplicito.

Tra loro, c’è un quotidiano italiano che ha ottenuto una valutazione verde “dopo aver lavorato per soddisfare gli standard relativi alla raccolta e alla presentazione responsabile delle informazioni, all’identificazione chiara dei contenuti di opinione e alla trasparenza delle informazioni sulla proprietà”, si legge nella nota di NewsGuard.

Nell’elenco figura anche una pubblicazione legata al Vaticano “che ha aggiunto informazioni sui suoi responsabili editoriali e sugli autori dei contenuti”. Diversi siti che hanno migliorato le loro pratiche giornalistiche hanno invece pubblicizzato la nuova valutazione ricevuta da NewsGuard.

Ad esempio, MetroTimes.com, un settimanale con sede a Detroit, ha pubblicato un articolo nell’agosto 2022 a proposito della valutazione di NewsGuard, dopo aver aggiunto informazioni sulla sua linea editoriale progressista nella sezione ‘Chi siamo’ e aver ottenuto un punteggio di 100/100.

Anche la direttrice di SiecleDigital.fr, Valentin Blanchot, ha parlato della valutazione di 100/100 ottenuta dal sito da lei diretto. Blanchot ne ha scritto su LinkedIn nell’agosto 2022, dopo che il sito francese che tratta di tecnologia ha migliorato la sua valutazione segnalando in modo chiaro gli articoli di opinione.

“Quest’estate abbiamo risposto a una serie di domande sul funzionamento generale del nostro sito, sulle sue fonti di finanziamento, sulla sua indipendenza…”, ha scritto Blanchot. “Questo ha evidenziato alcune aree di possibile miglioramento per i nostri lettori, su cui abbiamo lavorato. In particolare, l’introduzione di un’etichetta per identificare le rubriche”.

Altri siti hanno comunicato la propria affidabilità ai lettori includendo la loro valutazione di 100 punti nella sezione ‘Chi Siamo’ o informando i lettori in altri modi. Per esempio, The Economist, la rivista inglese di notizie e finanza fondata nel 1843, informa i lettori interessati ad abbonarsi che il sito “rispetta tutti i nove criteri di credibilità e trasparenza di NewsGuard”.

Viviamo in un’era caratterizzata da un basso livello di fiducia, in cui c’è anche meno fiducia nei media e in molte altre istituzioni rispetto al passato”, ha affermato il co-CEO di NewsGuard, Gordon Crovitz in una nota.

“Una delle missioni di NewsGuard è quella di aiutare i consumatori di notizie a riconoscere i siti generalmente affidabili, aiutando questi ultimi a ricucire il rapporto di fiducia con i loro lettori e spettatori. Abbiamo identificato migliaia di siti molto popolari che si fanno passare per siti di notizie affidabili, tra cui parecchi che ricevono finanziamenti politici segreti o che promuovono bufale su temi di salute. Siamo lieti che il nostro processo di valutazione abbia aiutato così tanti editori a dare prova dell’affidabilita’ dei loro siti agli occhi dei propri consumatori”.

Fondato nel marzo 2018 dall’imprenditore dei media e giornalista pluripremiato Steven Brill e dall’ex publisher del Wall Street Journal Gordon Crovitz, NewsGuard valuta tutti i siti di notizie e informazioni responsabili del 95% dell’engagement online negli Stati Uniti, in Canada, nel Regno Unito, in Germania, in Francia, Austria e Italia.

L’organizzazione valuta ogni sito in base a nove criteri apolitici e ampiamente riconosciuti nella pratica giornalistica, verificando ad esempio se un sito pubblica ripetutamente contenuti falsi, se corregge regolarmente gli errori e se evita titoli ingannevoli. Quindi, assegna un certo numero di punti per ciascun criterio e li somma.

Un punteggio inferiore a 60 equivale a una valutazione rossa, mentre i siti che ottengono un punteggio pari o superiore a 60 ottengono una valutazione verde, che indica che il sito stesso è generalmente affidabile. Le valutazioni e le schede di NewsGuard possono essere concesse in licenza da fornitori di servizi internet, browser, aggregatori di notizie, società ed enti di formazione e piattaforme social e di ricerca, in modo che i loro utenti possano accedere alle informazioni fornite da NewsGuard sui siti di notizie.

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