Così Meloni ha ‘blindato’ il governo, le ultime decisive 24 ore

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Il centrodestra questa mattina si è presentato unito al Colle indicando il nome di Meloni, concordando il contenuto della dichiarazione da rilasciare al termine del colloquio con il Capo dello Stato

AGI – Dopo le fibrillazioni dei giorni scorsi, soprattutto a seguito dello scontro sugli audio di Berlusconi, la presidente di Fdi Meloni ha deciso di accelerare e di ‘blindare’ il governo. Mettendo i capigruppo del partito in campo.

Con il fedelissimo Ciriani ai Rapporti con il Parlamento per controllare i dossier e i numeri soprattutto al Senato e il capogruppo Lollobrigida all’Agricoltura.

Nel governo anche gli altri uomini più vicini alla presidente di Fdi, da uno dei fondatori del partito (Crosetto alla Difesa) all’ex presidente del Copasir Urso allo Sviluppo Economico.

Inoltre con Alfredo Mantovano che sarà sottosegretario alla presidenza del Consiglio e avrà probabilmente la delega ai Servizi. Per la presidente del Consiglio incaricata è stato facile trovare la composizione del ‘puzzle’ di governo per quanto riguarda le figure di Fratelli d’Italia da inserire (dentro anche Roccella alla Famiglia e Santanché al Turismo).

La lista era pronta da giorni ma nelle ultime 48 ore il pressing degli alleati ha portato Meloni a isolarsi, a sottrarsi al gioco delle richieste.

La trattativa è stata soprattutto con Forza Italia. Fonti parlamentari azzurre raccontano che Meloni e Berlusconi si sono sentiti questa mattina prima che il centrodestra si recasse al Colle e poi nel pomeriggio a pochi minuti dal conferimento dell’incarico alla presidente di Fdi da parte del Capo dello Stato.

Berlusconi ha resistito fino all’ultimo sul dicastero della Giustizia ‘andato’ poi all’ex magistrato Nordio. Aveva chiesto una ‘compensazione’, puntando sul dossier energia.

Con un esponente come il senatore Zangrillo che in un primo momento era stato ‘indicato’ al Mite con successivo ‘spostamento’ di Pichetto Fratin alla Pubblica amministrazione (dicastero senza portafoglio).

Dopo l’elenco dei nomi all’esecutivo Fratelli d’Italia ha puntualizzato che si è trattato di “un errore di trascrizione nella stesura della lista dei ministri. Sono stati erroneamente invertiti due nomi. Di seguito l’indicazione corretta”.

Dunque Pichetto Fratin ‘torna’, come da previsione, ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica e Zangrillo – una new entry nel ‘totonomi’ il successore di Brunetta.

La lista dei ministri ha dunque avuto una coda finale, domani ci sarà il giuramento, domenica il passaggio di consegne tra Draghi e Meloni con successivo Consiglio dei ministri che potrebbe anche approvare la relazione per consentire lo ‘sblocco’ delle risorse extra-gettito lasciate dall’esecutivo Draghi.

Anche la Lega tiene a precisare subito che le deleghe del ministro Musumeci “non assorbiranno alcuna competenza attualmente in capo al ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile”.

La presidente di Fdi in ogni caso ha tenuto fino all’ultimo le carte coperte se, come raccontano fonti parlamentari del centrodestra, il leader della Lega Salvini avrebbe chiesto al presidente del Senato La Russa novità sull’elenco dei ministri. La Russa è stato uno dei ‘tessitori’ nella partita sulla costituzione dell’esecutivo, tenendo i rapporti con gli alleati.

Il centrodestra questa mattina si è presentato unito al Colle indicando il nome di Meloni, concordando il contenuto della dichiarazione da rilasciare al termine del colloquio con il Capo dello Stato.

“Sento la responsabilità ma sono pronta”, le parole dette dalla presidente di Fdi al tavolo con il presidente della Repubblica e gli altri rappresentanti della coalizione, dove si è parlato, tra le altre cose, delle urgenze da affrontare, a partire dalla legge di bilancio.

Poi c’è stato un breve colloquio tra i leader dell’alleanza e Berlusconi ha avuto modo di avere uno scambio di battute con il presidente della Repubblica durante il quale avrebbe ribadito la sua posizione atlantista e sottolineato che le frasi ‘rubate’ negli audio diffusi non corrispondono al suo pensiero.

Dopo il colloquio dei leader del centrodestra, accompagnati dai capigruppo (per FI era presente anche Tajani che sarà capodelegazione del partito al governo), Meloni si è riunita con suoi e nel pomeriggio si è poi recata al Colle per accettare l’incarico senza governo.

“Andremo avanti per cinque anni”, dice Salvini. L’opposizione ora guarda a palazzo Madama, dove i numeri potrebbero essere più risicati.

Nell’esecutivo sono entrano diversi senatori: Anna Maria Bernini, Luca Ciriani, Adolfo Urso, Elisabetta Casellati, Roberto Calderoli, Nello Musumeci, Daniela Santanchè, Paolo Zangrillo, Matteo Salvini.

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