Tirocini avviso 22.

Sicilia

Di

La commissione europea apra inchiesta e avii indagini sui fondi europei.
Gli interventi degli europarlamentari Ignazio corrao gruppo Greens EFA e Tiziana beghin capo delegazione in Europa per il M5S e i deputati regionali in Sicilia Roberta schilla e Nuccio di Paola M5S
Da Oreste Lauria portavoce dei tirocinanti dell’avviso 22 della regione siciliana.
La regione Sicilia ha chiesto alla comunità europea i fondi per l’avviso 22, denaro pubblico che non ha portato un risultato positivo per l’occupazione.
Dopo ben 3 anni, ancora oggi 300 tirocinanti non hanno ricevuto nessun pagamento.
Gli invisibili dell’Avviso 22.
Adesso si avvii un’indagine condotta dalla commissione Europea, e stata presentata interrogazione parlamentare d’inchiesta a Bruxelles sui fondi europei del progetto dell’avviso 22 sprecati 30.000.00 milioni di Euro per inserire nel mondo del lavoro solamente 170 tirocinanti, assunti con varie tipologie di contratti, sú 1.741.
Intanto sono arrivati altri fondi europei in Sicilia richiesti alla comunità europea per nuovi  bandi regionali garanzia giovani 2, avviso 33 e del PNRR delle politiche attive del lavoro, ma il meccanismo rimane sempre lo stesso, liquidato un tirocinante dopo 6 mesi e prenderne un’altro in carico.
A beneficiare di una manodopera a costo zero sono quasi sempre si presume le stesse aziende, imprese, enti pubblici e privati.
Per vederci chiaro sul quadro della vicenda adesso è Ignazio Corrao parlamentare europeo a Bruxelles, dichiarando ho portato il caso alla comunità europea.
La regione siciliana ha sprecato, 30.000.00 milioni di Euro.
E stata depositata alla comunità europea un’avanzata richiesta di un’interrogazione parlamentare d’indagine sui fondi europei, uno spreco di denaro pubblico solamente per garantire è favorire manodopera a costo zero, un circuito che beneficiano le imprese, aziende ed enti pubblici e privati.
Oreste Lauria portavoce dei tirocinanti dell’avviso 22 – prosegue – come ex lavoratori e siciliani viviamo una condizione di disagio dopo essere tati usati unicamente per favorire un lavoro sottopagato.
Le istituzioni della politica regionale devono adesso affrontare la realtà mettendo in atto misure che favoriscano realmente l’occupazione.
Vogliamo che si  rafforzino le politiche attive del lavoro creando nuovi strumenti  efficaci, ponendo fine alle obsolete formule degli Avvisi regionali nati solamente per favorire le aziende pubbliche e private creando manodopera a costo zero.
Alla fine del tirocinio siamo stati sfruttati come lavoratori e mandati a casa come disoccupati. Siamo costretti, almeno chi può,  a percepire il reddito di cittadinanza per mandare avanti la famiglia.
Siamo costretti a sopravvivere di assistenzialismo senza vedere una soluzione lavorativa nel nostro futuro.
L’avviso 22 della regione siciliana è stato un flop nel suo intento primario, cioè il futuro inserimento lavorativo e stato per il 10% e sono andati sprecati 30 milioni di Euro predisposti dalla Comunità europea per le politiche del lavoro.
Oltre al danno di esser stati sfruttati rimanendo alla fine disoccupati, si aggiunge la beffa Grazie a queste misure si   favoriranno solo le imprese che beneficeranno di manodopera sottopagata dalla Regione siciliana senza prevedere una sicura e stabile occupazione futura.
Dopo diverse denunce in varie testate giornalistiche siciliane, l’ultimo nostro comunicato è stato pubblicato in scala nazionale dal Fatto Quotidiano. Successivamente sono stato contattato dal Deputato europeo Ignazio Corrao che ha subito dato luogo ad  un’indagine sull’uso che la Regione sicilia ha fatto e sta facendo dei fondi europei e sullo spreco degli stessi fondi utilizzati spesso male o in modi non appropiati.
Aspettiamo fiduciosi di avere una risposta dalla commissione parlamentare europea e venga fatta finalmente chiarezza qualora ci fossero favoritismi, e venga fatta giustizia.
La capodelegazione del M5S al parlamento europeo, Tiziana Beghin, ha predisposto un’interrogazione alla Commissione “per capire se ciò non configuri una violazione delle normativa comunitaria”. I deputati Schillaci e Di Paola (M5S): “Schifani parta col piede giusto, non ripeta gli errori di Musumeci”
Questo sistema – spiegano ancora Schillaci e il referente siciliano del M5S, Nuccio Di Paola – va completamente riformato, Schifani non faccia gli stessi sbagli di Musumeci. Per una volta in Sicilia si faccia tesoro degli errori commessi. Questi tirocini – aggiunge Schillaci – sono risultati delle beffe per le persone che ne hanno usufruito, perché spesso i tirocinanti hanno affrontato anche delle spese per arrivare sul posto di lavoro per poi non ricevere né il rimborso spese né lo stesso emolumento, come nel caso dell’avviso 22. Per i futuri tirocini serve una commissione che ne verifichi la correttezza. Devono essere inseriti – conclude – dei paletti all’interno dei bandi che prevedano, ad esempio, di impedire alle aziende che hanno usufruito di tirocinanti senza poi assumerli, di partecipare a successivi reclutamenti. Occorrerebbe inoltre selezionare le aziende sulla base delle reali potenzialità che queste hanno di garantire una prospettiva di lavoro”.

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