Truss si scusa per gli errori: “Ma ora ho risolto e vado avanti”

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La premier britannica in un’intervista alla Bbc prova a ripartire dopo la tempesta che l’ha investita nelle ultime settimane: “Abbiamo ripristinato la stabilità economica e la disciplina fiscale”

di Francesco Russo

AGI – La premier britannica, Liz Truss, ha ammesso di aver commesso “errori” ma ha sostenuto in un’intervista alla Bbc di avervi posto rimedio e di voler andare avanti. A sei settimane dal suo arrivo a Downing Street, Truss è stata costretta a sostituire il ministro delle Finanze e a rimangiarsi il suo programma economico, che era stato accolto in malo modo dai mercati, e sta affrontando una durissima opposizione interna.

“Riconosco che abbiamo commesso errori”, ha affermato Truss, “sono dispiaciuta per questi errori ma ho posto rimedio a questi errori. Ho nominato un nuovo cancelliere, abbiamo ripristinato la stabilità economica e la disciplina fiscale”. “Quello che voglio fare ora”, ha proseguito, “è andare avanti e agire per la popolazione. Siamo stati eletti sulla base del manifesto del 2019, voglio andare avanti e attuarlo”.

Il messaggio rivolto ai parlamentari conservatori, molti dei quali stanno tramando per rimuoverla, non potrebbe essere piu’ chiaro: l’ex ministro degli Esteri di Boris Johnson intende restare al suo posto nonostante, secondo le indiscrezioni della stampa, sarebbero addirittura un centinaio i deputati ‘Tory’ che hanno scritto al direttivo del partito per chiedere una mozione di sfiducia.

Dopo la tempesta scatenata sui mercati dal “piano di crescita” del predecessore Kwasi Kwarteng, che prevedeva sgravi fiscali non sostenibili, il nuovo ministro delle Finanze, Jeremy Hunt, si è recato oggi ai Comuni per presentare le linee principali del suo progetto di bilancio. Il piano di Hunt, che include aumenti delle tasse e tagli alla spesa, sconfessa del tutto il programma iniziale di Truss, che si è trattenuta appena mezz’ora nell’aula di Westminster che ha visto il nuovo Cancelliere dello Scacchiere stracciare l’agenda economica che la premier aveva difeso strenuamente fino a pochi giorni fa.

Nella serata di lunedì, un quinto deputato conservatore, Charles Walker, ha chiesto pubblicamente a Truss di dimettersi. “Siamo in un periodo economico difficile”, ha affermato Truss nell’intervista per giustificare la sua determinazione a non cedere la poltrona, “viviamo tempi particolari sul fronte internazionale, con la guerra in corso in Ucraina”.

“Ora è il tempo di concentrarci sul mantenimento degli impegni, assicurandoci di farlo sul nostro pacchetto sull’energia”, ha detto ancora Truss, “prima che ci insediassimo, la gente stava avendo a che fare con bollette energetiche fino a 6 mila sterline. Ora abbiamo messo in campo la garanzia sui prezzi dell’energia. Abbiamo invertito l’aumento dell’assicurazione nazionale ed è questo cio’ a cui penso da primo ministro”.

Il piano di Kwarteng prevedeva massicci tagli alle tasse e un colossale sostegno alla bolletta energetica, in parte da finanziare in deficit. La vaghezza del progetto, con cifre non sempre chiare, si era aggiunto ai timori per la stabilità dei conti pubblici. Timori che fecero crollare la sterlina e salire alle stelle i rendimenti dei titoli di Stato, costringendo la Banca d’Inghilterra a intervenire per evitare una crisi finanziaria a pieno titolo. Persino il Fondo Monetario Internazionale era intervenuto per domandare un cambio di rotta.

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