Propaganda e disinformazione sulla guerra in Ucraina

Attualità & Cronaca

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Il conflitto tra Russia e Ucraina ha generato sbigottimento per un atto considerato – erroneamente – anacronistico e causa del crollo dei valori occidentali apparendo, inoltre, come il riproporsi di un passato ormai chiuso e superato e, in sintesi, un “tornare indietro” nella storia.

In realtà, questo conflitto non è altro che conseguenza di una modernità barbara e tribale, aspetto centrale della nuova propaganda di guerra: controllo e selezione delle informazioni.
Emblematica è la propaganda del governo ucraino; l’Ucraina, infatti, apparirebbe come unica parte lesa di questa guerra che affligge l’Europa civile e moderna.

Sia l’Ucraina sia la comunità internazionale ribadisce, continuamente, la natura immotivata del conflitto e, nello specifico, dell’invasione russa. Il conflitto ci appare, dunque, atto immotivato e privo di un reale casus belli e Vladimir Putin è paragonato persino a Hitler, un pazzo dittatore assetato di sangue e potere. Zelenskyy, eroe e patriota, starebbe lottando, invece, per la sopravvivenza e per la libertà occidentale insieme al suo popolo. Cosa è emerso da questa propaganda? Che sono sempre di più gli “schieramenti” a favore del governo ucraino.

Le posizioni favorevoli all’Ucraina da parte della comunità internazionale, artisti, studiosi e intellettuali appaiono, però, prive di analisi e conoscenze storiche di un conflitto apparentemente assai recente. L’ignoranza storica; l’incapacità di analisi di un conflitto che pare essere immotivato; l’assenza di pensiero critico e, infine, la malleabilità degli individui e delle comunità hanno giocato a favore dell’eroico presidente Zelenksyy.
In Italia analisti, esperti – a detta loro – e intellettuali assolvono l’Ucraina da ogni responsabilità facendo leva sui valori occidentali dell’Europa cristiana in nome della libertà.


L’attacco russo è davvero immotivato?

Per anni i separatisti russi hanno subito la repressione del governo ucraino dopo la spaccatura tra le due “ucraine”: orientale e occidentale.
Negli anni, e dopo il crollo dell’URSS, l’Ucraina occidentale attuò sempre più una svolta europeista vista, da parte dei filorussi come “minaccia” alle radici e ai valori slavo-orientali, quest’ultimi genereranno, infine, una sorta di “russofobia” da parte dei filo-occidentali.
La profonda spaccatura non risparmierà i separatisti filorussi dalla repressione spesso violenta del governo ucraino ed emblematico in questo caso è il Rogo di Odessa che continua ad essere ignorato come il resto della storia.

Tutto ciò non può essere anacronistico, ma solo conseguenza di una storia recente. Questo conflitto è contemporaneo quanto noi.

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