Morning bell: i mercati arrancano

Economia & Finanza

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Si aprono spiragli per un possibile vertice tra Joe Biden e Vladimir Putin al prossimo G20, che si terrà in Indonesia a metà novembre

AGI – I mercati sono in difficoltà e arrancano, ma si aprono spiragli per un possibile vertice tra Joe Biden e Vladimir Putin al prossimo G20, che si terrà in Indonesia a metà novembre. Il ministro degli Esteri russo Lavrov non lo esclude e anche Biden, intervistato, afferma che non sarà certo lui a cercare l’incontro, ma davanti a un ‘gesto’ da parte dell’omologo russo – come il rilascio della stella del basket statunitense Brittney Griner – non si tirerebbe indietro.

In Asia intanto listini sono in calo, ma i future a Wall Street fanno un passo avanti dopo cinque chiusure negative di seguito legate ai tassi in rialzo e al rallentamento dell’economia. Oggi escono i dati sui prezzi alla produzione Usa e la Fed pubblica i verbali della riunione di settembre. Inoltre i mercati sono in attesa dei dati sull’inflazione Usa che verranno diffusi giovedì e che potrebbero dare nuove armi alla Fed per ulteriori strette.

Sull’azionario si fanno sentire anche i ribassi del settore tecnologico, affondato dalla stretta americana sulla vendita di semiconduttori verso la Cina e pesano le accresciute tensioni in Ucraina e la notizia che Shanghai e altre città in Cina hanno intensificato i test e incrementato le misure per arginare la diffusione del Covid. “I mercati nel breve termine sono molto preoccupati” commenta Jeffrey Germain, direttore degli investimenti presso Brandes Investment Partners.

Inoltre lo yen crolla a quota 146 sul dollaro, ai minimi da 24 anni, rafforzando l’aspettativa di un intervento da parte delle autorità giapponesi a sostengno della valuta nipponica. Torna a scedere il prezzo del petrolio, giù del 4% questa settimana.

Il greggio si lascia alle spalle il mega-taglio alla produzione da parte dell’Opec+ e risente pesantemente, come tutti i mercati del resto, del taglio alle stime di crescita globali per il 2023 da parte del Fmi, il quale avverte che l’anno prossimo due terzi del mondo finirà in recessione e che “il peggio deve ancora venire”.

Oggi in Asia la Borsa di Tokyo è piatta, quella di Hong Kong arretra mentre Shanghai cerca di rialzare la testa. In rialzo i future a Wall Street, che ieri ha chiuso mista, con il Dow Jones a +0,12%, mentre lo S&P 500 e il Nasdaq sono scesi per la quinta sessione consecutiva. A New York il rendimento dei Treasury a 10 anni è tornato a crescere quasi al 4% e c’è attesa per venerdì, quando le grandi banche statunitensi comunicheranno i risultati trimestrali, che potrebbero offrire indicazioni poco rassicuranti sullo stato di salute dell’economia Usa. Gli investitori sono anche preoccupati per le prossime mosse della Fed.

Il presidente della Federal Reserve di Cleveland, Loretta Mester, ha affermato che, nonostante un gran numero di aumenti dei tassi quest’anno, la banca centrale non è ancora riuscita a mettere sotto controllo l’aumento dell’inflazione e che sarà necessario procedere con un inasprimento della politica monetaria.

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