Commissioni e Giunte: il ‘cuore pulsante’ del Parlamento

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Tra i primi provvedimenti che dovranno affrontare c’è sicuramente la prossima legge di Bilancio, che dovrà essere approvata entro il 31 dicembre e che prima di approdare in Aula dovrà essere esaminata dalle commissioni Bilancio e Finanze

di Filippo Frignani

© Mimmo Chianura / AGF – Camera dei Deputati vuota

 

AGI – Dieci al Senato (dove il Regolamento è già stato adeguato alla riforma che ha ridotto il numero dei senatori), ancora 14 alla Camera. Più le bicamerali.

Anche le commissioni Affari costituzionali del Senato e della Camera saranno con tutta probabilità al centro del dibattito politico della prossima legislatura: le modifiche della Costituzione annunciate dal centrodestra in campagna elettorale, dovranno necessariamente passare da quelle commissioni prima di giungere nelle aule parlamentari.

Come saranno costituite le nuove Commissioni

Le nuove commissioni saranno costituite dopo l’elezione dei presidenti della Camera e del Senato, dei vice presidenti, dei questori e dopo la formazione dei gruppi parlamentari. La loro composizione dovrà rispettare per quanto possibile la proporzione esistente in Assemblea tra tutti i gruppi e il rapporto tra la maggioranza e l’opposizione. Ogni commissione alla prima seduta dovrà eleggere un presidente (con tutta probabilità saranno tutti del centrodestra), due vice presidenti e due segretari, equamente divisi tra l’opposizione e i partiti che appoggiano il governo.

All’opposizione sono affidate le presidenze delle commissioni di garanzia (la commissione di Vigilanza sulla Rai e il Copasir, il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) e la presidenza della Giunte delle elezioni e della immunità parlamentari.

Al Senato, in particolare, il nuovo Regolamento prescrive che il presidente di questo ultimo organismo debba appartenere ai Gruppi di opposizione per tutta la durata della carica, pena la decadenza, e che ogni componente che cessa di far parte del Gruppo al quale apparteneva al momento della nomina, decade dall’incarico.

Si vedrà quando Montecitorio adeguerà il Regolamento alle esigenze imposte dal taglio del numero dei deputati. Un provvedimento essenziale per il funzionamento dell’attività della Camera, lasciato senza esito (e con una scia di polemiche) all’inizio dell’estate scorsa.

Il nodo sarà ripreso dalla Giunta che sarà nominata dal nuovo Presidente della Camera; una formazione di dieci deputati presieduta dallo stesso Presidente che dovrà redigere il nuovo regolamento che sarà poi sottoposto al giudizio dell’Aula. Il ‘dossier’ potrebbe essere tra i primi atti all’attenzione dei nuovi e dei vecchi deputati per agevolare i lavori parlamentari e uniformarli a quelli del Senato.

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