La mobilitazione in Russia è partita ma alle frontiere ci sono anche cittadini in fuga 

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Di euronews e ansa

I riservisti russi arrivano alle unità militari per l’addestramento al combattimento.Il ministero della Difesa di Mosca ha diffuso i video dei riservisti che aderiscono alla mobilitazione. Nelle immagini vedete un posto di blocco della regione militare a Vladivostok, Dopo i controlli i riservisti inizieranno l’addestramento al combattimento nella regione del Primorsky Krai.. Il morale è alto. “Siamo pronti allo scontro. Volevo seguire mio fratello, che è stato chiamato prima di me. Mi hanno chiamato, sono venuto”, ammette un riservista.

Inasprimento delle leggi sulla diserzione

Il presidente russo Putin ha appena firmato alcuni emendamenti alla legislazione penale che prevedono fino a 10 anni di carcere per i soldati che disertano o si rifiutano di combattere durante la mobilitazione, come avviene attualmente, oltre a facilitare l’accesso alla cittadinanza russa agli stranieri che si arruolano per un periodo di almeno un anno nell’esercito.

Alle armi

A Petropavlovsk-Kamchatsky, nella regione russa della Kamchatka, a coloro che con la nuova mobilitazione sono stati arruolati nell’esercito vengono consegnato l’armamento. I militari inizieranno quindi l’addestramento al combattimento nei poligoni della regione.

I movimenti ai confini

Intanto si animano anche i confini come quello fra la Georgia e la Russia dove si allungano le file dei cittadini russi che escono dal paese. La Bbc riferisce che al confine per entrare in Georgia c’è una coda di dieci chilometri. “Panico…tutte le persone che conosco sono in preda al panico. La maggior parte delle persone non sa cosa fare, molti non possono andarsene. Più del settanta per cento della popolazione non ha passaporti”: ci racconta un russo in borghese. Peraltro  la Finlandia ha fatto sapere che il numero dei russi che entrano nel Paese è raddoppiato da quando, nel suo discorso alla nazione, il presidente Vladimir Putin ha annunciato una mobilitazione parziale per quella che Mosca ha voluto definire “operazione militare speciale”.

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