IL LIBRO DI ALBERTO COCO IN VENDITA IN TUTTE LE LIBRERIE ITALIANE

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Il bel libro di Alberto Coco in tutte le librerie italiane.

Descrizione del libro

Quella che leggerete è la storia di un ragazzo, Berto, e di sua nonna Pina. È la storia di un viaggio attraverso l’Italia, da Milano a San Severo; un percorso nella memoria e nella storia, un cammino interiore di chi è prossimo alla morte e di chi invece alla vita adulta, tra segreti, misteri e sogni che diventano realtà. È l’amore, però, il vero protagonista di Maria che danza sulle antenne di un calabrone: l’amore raccontato in tutte le sue forme più pure, l’amore di una nonna per suo nipote, di una madre per il figlio morto giovane, di un padre per una figlia straordinariamente “diversa”. In un reticolato di vite vissute, di intimità, segreti e ricordi, Maria che danza sulle antenne di un calabrone esplora la tragedia della morte e della malattia, lo splendore della vita e il suo mistero più grande: la rinascita.

Info sull’autore del libro

Alberto Coco, 1964, vive a Cusago (Milano). Ha lavorato in tutto il mondo occupandosi di marketing e di comunicazione, di licensing e publishing. Per conto della sua società, Ubisoft, racconta ai ragazzi italiani i brand che hanno fatto la storia dell’industria dei videogiochi. Maria che danza sulle antenne di un calabrone è il suo primo romanzo.

Recensione a cura di Ilaria Solazzo

Questo suo romanzo, dal titolo “Maria che danza sulle antenne di un calabrone”, edito da “Porto Seguro” è una saga familiare, anche se ad alcuni, potrebbe sembrare solo un diario nel quale sono state annotate dinamiche di vita, alcune sanguigne e altre no. Sembra un “pranzo di Babette” attorno ad un tavolo, con protagoniste delle persone tipiche della Milano degli anni 80, nello specifico del 1983. Un mix di gente che si odia e si ama, curiose di indagare e sindacare le evoluzioni degli arredi di casa di nonna Pina. E non solo. Capita, infatti, nelle famiglie italiane, di voler conservare, preservare quello spirito, quel profumo, quell’aria che si trova a casa dei nonni. Che sono spesso i custodi di tutti i ricordi e delle emozioni delle rispettive famiglie.

Nonna e nipote, un viaggio nella memoria, una saga familiare, un romanzo d’amore. “Maria che danza sulle antenne di un calabrone ” di Alberto Coco e uno dei libri più belli che abbia letto negli ultimi 24 mesi. La storia è quella di Berto e di sua nonna Pina. Tutto parte da alcuni problemi dell’anziana signora: a causa della anziana parente Berto si ritrova a dover affrontare un viaggio che attraversa tutta l’Italia. In queste 400 pagine – che ho letto con grande interesse e curiosità in meno di 6 ore – incontriamo una serie di storie che si intrecciano dando vita a un mix di emozioni che sembrano l’alternarsi di un giro su una montagna russa.

L’autore racconta storie e lo fa in modo magistrale. La vicenda da lui narrata si snoda su due piani temporali intrecciati sapientemente. Trascina in una serie di atmosfere diverse i suoi protagonisti: dalle più tradizionali a quelle del rischio atomico del passato, fino alle oniriche e sognanti che fanno parte del mondo del magico. Vale certamente la pena di leggerlo. Il libro intriso di riferimenti a opere famose e note a tutti. Quello che colpisce alla lettura è proprio la narrazione di fatti. Vi invitiamo a gustarlo nel pieno relax ci auguriamo che anche voi possiate cogliere l’opportunità di acquistarlo di comprarlo per voi stessi e di regalarlo alle persone a voi più care.

MARIA CHE DANZA SULLE ANTENNE DI UN CALABRONE di Alberto Coco

“La parola moderno era come l’asso piglia tutto nel dizionario della famiglia perché per tutti i suoi componenti significava moplen, elettrodomestici, mutua, posti di lavoro sicuri, stipendi a fine mese e una vita dignitosa, tutto ciò che avevano cercato e trovato a Milano. Chi calava sempre la carta vincente per chiudere la partita era sua zia Enza, la più giovane e la più integrata, la milanese, come veniva chiamata in famiglia, l’unica che ricordava poco e senza nostalgia il paese delle Puglie, San Severo, da cui veniva la famiglia Torrigiani”.

Maria che danza sulle antenne di un calabrone – Porto Seguro Editore

INTERVISTA 

ILARIA – Ciao Alberto e benvenuto su CORRIERE NAZIONALE. Iniziamo con la prima domanda. Qual è stato il momento in cui ti sei accorto di aver sviluppato la passione per la letteratura?
ALBERTO – Quando ho letto il mio primo libro. Avevo sette anni, penso, e il libro era il “Robinson Crusoe” di Daniel Defoe. Come scrivo nell’incipit del prologo, le storie non arrivano mai per caso, e quella storia mi rivelò che ne avevo anche io tante dentro di me.

ILARIA – Ritieni che pubblicare con una casa editrice piccola possa, ad ogni modo, essere una buona opportunità per uno scrittore emergente?
ALBERTO – È un’opportunità, sì. È la strada che sto seguendo. Non so dove mi porterà. So solo che voglio scrivere, perché la scrittura è il mio angolino felice.

ILARIA – Quale tecnica usi per scrivere? Prepari uno schema iniziale, prendi appunti, oppure scrivi d’istinto?
ALBERTO – Un po’ tutto quello che hai detto: pianifico e poi scrivo d’istinto facendomi trascinare dal flusso della storia, dai personaggi… in genere parto da un’emozione o un’immagine evocativa, qualcosa che mi fa battere il cuore. Poi da lì costruisco lo svolgimento.

ILARIA – In questo periodo stai scrivendo un nuovo libro? È dello stesso genere di quello che hai già pubblicato, oppure, trattasi di un’idea completamente diversa?
ALBERTO – Penso di aver finito il mio secondo romanzo. Lo penso solo perché devo ancora decidere se è finito. Forse gli manca qualcosa che ancora sto cercando. Sto cercando anche un editore che mi porti in libreria. Comunque, è completamente diverso dal primo. Ho cambiato la tecnica, dalla terza alla prima persona, lo stile e gli occhi attraverso i quali racconto la realtà. Gli occhi sono quelli di un bambino. E la realtà che racconto è quella degli anni Sessanta e Settanta attraverso la vita di un condominio e dei suoi abitanti. Ne è uscito fuori un romanzo generazionale un po’ amarcord, che crea una sensazione di straniamento in chi lo legge… questo era il mio obiettivo. Diranno poi lettori e critici se lo hanno provato.

ILARIA – Che consigli daresti, in base alla tua esperienza, a chi come te voglia intraprendere la via della scrittura?
ALBERTO – In primis, di scrivere ogni giorno: senza disciplina e costanza non sarei arrivato alla fine di questa avventura. Poi di leggere molto, il più possibile. Occorre anche studiare un po’, perché a scrivere si può imparare, perché scrivere non è un dono con cui nasci, io la penso così.

ILARIA – Sogno nel cassetto?
ALBERTO – Essere letto e ricevere i pensieri dei lettori. La letteratura è anche comunicazione, tra le tante altre cose. Scrivo perché ho la necessità di comunicare, sì, per sentirmi connesso con l’umanità che continuo ad amare e a cercare, nonostante tutto.

 

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