Il caso del delfino morto per influenza aviaria in Florida

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Un giovane esemplare maschio è stato trovato a marzo in un canale nella contea di Dixie, dove i residenti della zona hanno notato che l’animale era rimasto intrappolato tra le palafitte di un molo e una diga.

© MICHAEL NOLAN / ROBERT HARDING RF / ROBERTHARDING VIA AFP – Delfini

 

AGI – “Un delfino tursiope trovato morto in un canale della Florida la scorsa primavera è risultato positivo per un ceppo altamente virulento di influenza aviaria”, scrive il New York Times, e questa versione del virus, che si è ampiamente diffusa tra gli uccelli nordamericani ed europei, ha colpito una gamma insolitamente ampia di specie.

Tuttavia questi risultati rappresentano “i primi due casi documentati nei cetacei, un gruppo di mammiferi marini che comprende delfini, focene e balene”.

Secondo Richard Webby, virologo dell’influenza presso il St. Jude Children’s Research Hospital a Menfi, “è troppo presto per dire con quale frequenza il virus infetta i cetacei, ma la sua scoperta in due specie diverse in due continenti diversi suggerisce che ci sono stati ‘quasi certamente’ altri casi” e che “le nostre attività di sorveglianza su scala globale non sono mai abbastanza e sufficientemente sensibili da poter rilevare se si tratta degli unici due eventi di questo tipo”, ha poi soggiunto il dottor Webby.

Gli esperti tuttavia sottolineano che il rischio per l’uomo rimane basso. Negli Stati Uniti, la versione del virus che sta circolando ha causato una sola infezione umana documentata, in una persona nota per avuto contatti con il pollame, secondo i Centers for Disease Control and Prevention, anche se “la diffusione del virus a nuove specie pone potenziali rischi per la fauna selvatica e offre al virus nuove possibilità di mutare e adattarsi ai mammiferi ospiti”.

Il delfino della Florida, un giovane maschio, riferisce il Times, è stato trovato a marzo in un canale nella contea di Dixie, dove i residenti della zona hanno notato che l’animale era rimasto intrappolato tra le palafitte di un molo e una diga, ma quando sono arrivati ​​i soccorritori il delfino era già morto.

Il team, che esegue regolarmente le autopsie, ha raccolto una varietà di campioni dall’animale e li ha conservati fino a quando non è stato possibile analizzarli in modo più dettagliato. Poi, quando i risultati sono arrivati, sono stati rivelati segni di infiammazione nel cervello del delfino e nei tessuti circostanti.

Gli scienziati hanno in precedentenza documentato l’infiammazione del cervello in un campione di volpi infettato dal virus, che può causare sintomi neurologici negli uccelli e nei mammiferi.

Quel che non si sa ancora è se il virus abbia contribuito alla morte del delfino e come esattamente come l’animale lo abbia contratto e non ci sono prove che i cetacei si stiano diffondendo il virus l’un l’altro”.

 

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