Meta vuole chip personalizzati per il Metaverso e si allea con Qualcomm

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Al centro dell’accordo, lo sviluppo di chip personalizzati per i visori Quest made in Palo Alto, obiettivo Metaverso. “Siamo ancora nelle prime fasi del Metaverso e questo tipo di integrazione tecnica aiuterà la realtà virtuale a diventare una piattaforma informatica multifunzionale”, ha dichiarato Zuckerberg

di Alessio Nisi

AGI – “Stiamo lavorando con Qualcomm alla realizzazione di chip pensati espressamente per la realtà virtuale, potenziati dalle piattaforme Snapdragon XR, per i nostri futuri prodotti Quest”. Così il ceo di Meta Mark Zuckerberg ieri sul palco dell’IFA di Berlino (la fiera dell’elettronica di consumo) ha annunciato la partnership (la cui durata e i cui termini finanziari non sono stati divulgati) con il gigante dei microchip Qualcomm. Un accordo pluriennale “per collaborare a una nuova era dell’informatica spaziale”, utilizzando la tecnologia Snapdragon “extended reality” (XR) di Qualcomm. La realtà estesa si riferisce a tecnologie tra cui la realtà virtuale e aumentata, che fondono il mondo fisico e digitale.

Al centro dell’accordo, lo sviluppo di chip personalizzati per i visori Quest made in Palo Alto, obiettivo Metaverso. “Siamo ancora nelle prime fasi del Metaverso e questo tipo di integrazione tecnica aiuterà la realtà virtuale a diventare una piattaforma informatica multifunzionale”, ha dichiarato Zuckerberg.

Le compagnie lavorano insieme già da sette anni, più di recente su Quest 2, ma questo nuovo annuncio lascia intendere che il prossimo hardware per accedere al Metaverso, che sarà decisivo per il successo di questo nuovo tipo di esperienza, vedrà la luce proprio grazie all’accordo e alle tecnologie Qualcomm.

“Mentre continuiamo a costruire esperienze e capacità più evolute per la realtà mista e aumentata – ha aggiunto Zuckerberg – è diventato fondamentale realizzare tecnologie specifiche per potenziare i nostri prossimi caschi VR e gli accessori”. Per il Ceo, ”a differenza degli smartphone, la realtà virtuale pone la sfida di realizzare hardware che combini design, funzioni e prezzo accessibile per uno scopo molto specifico. Questi chipset ci permetteranno di far avanzare la realtà virtuale fino ai suoi limiti e fornire esperienze eccezionali“.

Cristiano Amon, presidente e executive officer di Qualcomm Incorporated, ha parlato di un accordo che “permetterà di creare device senza rivali nella loro categoria ed esperienze che trasformeranno come lavoriamo, impariamo, creiamo e ci connettiamo in un Metaverso totalmente sviluppato”.

La notizia dell’accordo è arrivata mentre Meta si prepara a lanciare un nuovo visore per realtà virtuale a ottobre. Ad annunciarlo alla fine di agosto è stato proprio il Ceo della società Mark Zuckerberg, intervenuto al podcast Joe Rogan Experience su Spotify. Il nuovo visore VR, l’evoluzione di Oculus 2, ha spiegato in quell’occasione Zuckerberg, avrà funzionalità come eye-tracking e face-tracking e sarà focalizzato sulla “presenza sociale”.

Nel podcast di Joe Rogan, Zuckerberg ha ripetutamente sottolineato il fatto che la realtà virtuale può “sbloccare” la sensazione di essere in presenza di un’altra persona. “Quando sei in videochiamata non ti senti davvero come se fossi lì con la persona. Per me, ciò che la realtà virtuale sblocca è che convince davvero il tuo cervello che sei lì di persona”. Nel corso dell’intervento Zuckerberg ha parlato anche del futuro, sottolineando che per gli occhiali AR di Meta ci vorranno ancora anni.

Da quando  Facebook ha cambiato nome in Meta, l’azienda ha riformulato anche i suoi obiettivi, spostandoli dai social media al Metaverso (considerata l’evoluzione del modo in cui le persone interagiscono con i computer), per costruire un universo di mondi virtuali multipli per gli utenti. Probabilmente però passeranno anni prima che l’azienda argini le pesanti perdite finanziarie legate ai suoi investimenti nel Metaverso, ospitati nell’unità aziendale Reality Labs. Nel 2021 la business unit di Meta ha registrato una perdita netta di 10,19 miliardi di dollari su un fatturato di 2,27 miliardi di dollari. Il trimestre chiuso a giugno ha registrato una perdita di 2,8 miliardi.

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