Sera di mezza estate: zoccoli e vino, abbinamento su misura

Friuli Venezia Giulia

Di

A ritmo asinino tra i vigneti di Farra d’Isonzo

GORIZIA – Probabilmente vi sarete incuriositi leggendo il termine “asinino”. All’orecchio suona, in effetti, un po’ forzata ma è la parola giusta per descrivere l’esperienza di cui vi voglio raccontare e che ha come protagonista Noè, il mio amico dall’ orecchie lunghe, grazie al quale ormai undici anni fa, un po’ per scelta e un po’ per caso, ho iniziato a dedicarmi al modo asinino.

“L’incontro con un asino non avviene mai per caso”. Una frase significativa, scritta da chi ha scelto di dedicare la propria vita a queste meravigliose creature dalle orecchie lunghe, e che è assoluta verità.

La mia strada e quella di Noè si sono incrociate inaspettatamente, proprio pochi giorni dopo aver concluso il corso di formazione “Ono – didattica ed escursionismo someggiato” e a distanza di in anno da questo incontro, l’ho adottato, portandolo a casa con me. Giorno dopo giorno è entrato a far parte della mia vita, diventando un adorabile, affettuoso e fedele compagno di passeggiate sia in solitaria, sia con bambini e piccoli gruppi di adulti, anche in collaborazione con aziende agricole comeh Tenuta Borgo Conventi che ogni estate ospita me e Noè per una serata tra vini e vigneti a ritmo asinino.

La tradizione ci ha sempre tramandato un’immagine dell’asino associata ad ignoranza, stupidità, testardaggine e pigrizia. Un visione stereotipata nata dal fatto che l’uomo purtroppo si è sempre posto nel modo sbagliato nei confronti di questi animali, perché, considerandoli esclusivamente come strumenti da lavoro, non ha mai ritenuto importante, capirne l’etologia ed la natura. Al contrario, sono creature intelligenti, riflessive e capaci di sorprenderci con la loro simpatia e curiosità, con cui è possibile instaurare un rapporto emozionale e relazionale molto gratificante, se ci concediamo il tempo per conoscerli e per farci conoscere.

Dal giorno in cui l’ho adottato regalandogli una nuova casa e una nuova vita, il nostro rapporto è cresciuto moltissimo e mi si è aperto un mondo nuovo, bellissimo e ricco di sorprese. Passo dopo passo, zoccolo dopo zoccolo, camminando a ritmo lento, seguendo la sua andatura, Noè mi sorprende sempre. Il suo passo diventa il mio passo, la sua curiosità e la sua attenzione diventano anche mie, facendomi riscoprire quanto è piacevole sentirsi in armonia con la natura e con gli animali. Il suo comportamento m’incuriosisce giorno dopo giorno e spesso mi fa sorridere. E’ bello osservare il suo sguardo attento, la sua sensibilità, la sua prudenza e l’attenzione con cui seleziona le sue erbe da brucare e da gustare ad occhi socchiusi. Continue piccole soste per annusare e pascolare, danno a me il tempo di rallentare e di liberarmi completamente dei mie pensieri e lasciar spazio a tutte le sensazioni che lui mi regala, diventando una bellissima cura anti-stress.

Fortunatamente, oggi, un po’ in tutta Italia ci sono associazioni, famiglie private, agriturismi e fattorie che credono nel valore educativo e terapeutico di questi dolcissimi quadrupedi: dalle escursioni someggiate, all’ono-didattica ed ono-terapia, ognuno può trovare l’esperienza asinina adatta a sé. Per gli adulti un’esperienza asinina è un invito a rallentare, ad ascoltare, osservare concentrandosi su suoni, profumi e dettagli dell’ambiente, per godere del paesaggio lentamente e in silenzio, grazie con il suo procedere lento e meditato.

Per bambini e ragazzi invece sarà un’occasione per conoscere un amico e un maestro dolce e affettuoso che insegnerà loro a essere pazienti, a collaborare e a stare assieme con semplicità, stimolando lo spirito di osservazione e la curiosità e sensibilizzandoli al rispetto e all’amore per la vita animale.

Ormai da tre anni organizzo con Noè passeggiate ono-didattiche per bambini e adulti, condividendo con loro tutto ciò che di meraviglioso ho letto, imparato, studiato e appreso personalmente su questi straordinari animali, tanto sottovalutati, contribuendo così a riscattarli dai falsi stereotipi e regalando ai partecipanti un’esperienza insolita, che riesce sempre ad entusiasmare e a restare nel cuore. Si impara a condurre Noè alla longhina, a rispettare il suo ritmo e le sue esigenze durante il percorso, a capire il suo linguaggio corporeo e le sue caratteristiche fisiche. Noè diventa un compagno di passeggiata, che affianca nell’esplorazione senza essere cavalcato o caricato di pesi.

Al tempo stesso è un animale molto prudente e anche un piccolo ostacolo, come la presenza di acqua, di un fossato o di un tombino, può intimorirlo e bloccarlo. Se si impunta e non vuole proseguire, non è testardaggine ma prudenza. Deve essere sicuro che nel procedere non ci sia nessun pericolo e che ciò che noi gli chiediamo di fare sia per lui un vantaggio e non un problema. Dobbiamo imparare a vedere le cose dal suo punto di vista, entrare in empatia con lui e trasmettergli la sicurezza e la tranquillità di cui ha bisogno, rassicurarlo e fargli sentire che si può fidare di noi. Quando lui si lascia andare e capiamo che ce l’abbiamo fatta ed è una grandissima soddisfazione. Tirare la longhina non servirà a nulla, possiamo avere tutta la forza del mondo, ma lui non si sposterà. Ci vuole pazienza e fiducia. Camminare al suo fianco è quindi un dare e un ricevere e per questo con la sua presenza è capace di rendere ogni attività un’autentica esperienza relazionale.

Se siete curiosi di fare un tuffo nel mondo asinino, le occasioni in Friuli Venezia Giulia non mancano e il mio consiglio è di approfittare  perché in ogni animale, esiste qualcosa di meravigliosamente bello, ma non sempre ci diamo il tempo per capirlo. Se imparassimo a guardarli anche con il cuore e non solo con gli occhi, capiremmo che negli asini c’è molto di più di quanto pensiamo! Provate a trascorrere anche solo qualche ora in loro compagnia e vi convincerete di quanto sia sbagliato definirli testardi, pigri e stupidi. Anzi, sono proprio l’esatto contrario e sono sicura che poi ne sentirete la mancanza. Lo vedo anche con Noè, quanto lui sia in grado di entrare nel cuore delle persone. Ci sono bambini che da anni vengono a passeggiare con lui, che gli dicono “ti voglio bene” al termine dell’esperienza e gli dedicano temi a scuola.  E ci sono adulti che ci hanno lasciato il cuore dopo aver passeggiato con lui e continuano a ringraziarmi, perché l’asino ti cambia dentro, ti migliora. Vi sembrerà paradossale ma dagli asini possiamo imparare tanto.

Ecco perché sono convinta che dare dell’Asino a qualcuno non è un’offesa ma un bellissimo complimento

Superati i cancelli d’ingresso ci addentriamo nel verde del parco aziendale e nella sua villa in stile coloniale. Nel prato i tavolini sono già pronti per la parte degustativa. Ma prima di avventurarci nella direzione della cantina, salutiamo Noè per l’ultima volta e cambiamo guida. Passiamo dalla guida naturalistica a quella della tenuta. Durante la visita in cantina abbiamo avuto modo di conoscere i vari processi di vinificazione. La parte più affascinante la detiene la barricaia dove riposano soprattutto i vini rossi. Infatti la prima cosa che colpisce è il silenzio e il buon odore di vino che sta riposando in barrique di rovere francese.

A fine della visita in cantina abbiamo iniziato la degustazione con dei stuzzichini mignon e con un calice di Friulano DOC Collio, autoctono rappresentativo del territorio. Per concludere la serata abbiamo fatto l’ultimo brindisi con il refosco dal peduncolo rosso doc Isonzo, anch’esso indigeno del Friuli Venezia Giulia.

 

 

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