La grande fuga dei consiglieri comunali dal Campidoglio

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Su 48 consiglieri capitolini ben 7 sono canditati alle elezioni politiche anticipate del 25 settembre. Alcuni siedono tra i banchi della maggioranza, la maggior parte tra quelli dell’opposizione. Molti veterani, ma anche qualcuno appena approdato in sala Giulio Cesare.

di Andrea Managò

© Francesco Fotia / Agf
– La sala del Consiglio comunale di Roma

 

AGI – ‘Agosto 2022, fuga dal Campidoglio’. Potrebbe essere il titolo di uno di quegli action movie che puntualmente arrivano in sala al cinema sul finire dell’estate. Invece è la sintesi di una dinamica politica che vede numerosi consiglieri che, a meno di un anno dalla loro elezione in Assemblea Capitolina, provano il grande ‘salto’ in Parlamento.

Nell’elenco dei candidati figurano consiglieri di lungo corso in Aula Giulio Cesare, che dopo anni spesi ad occuparsi di aziende municipalizzate, rifiuti e trasporti cercano il passaggio al palcoscenico nazionale, da dove magari portare avanti le istanze della città, a partire dal percorso di legge su Roma Capitale.

Ma anche esponenti che meno di 12 mesi fa hanno messo piede in Campidoglio. Alcuni sembrano avere qualche chanche di elezione, per altri la candidatura appare più di bandiera. A tentare il passaggio alla Camera o al Senato sono soprattutto consiglieri di opposizione. Corrono entrambi gli eletti della Lega: la capogruppo Simonetta Matone, giudice esperta nel campo delle questioni attinenti ai minori, già designata prosindaca nella difficile campagna elettorale di Enrico Michetti alle ultime comunali. Matone nei mesi scorsi aveva provato il salto alle suppletive del collegio Roma-centro alla Camera, lasciato libero da Gualtieri con la sua elezione a sindaco, poi vinte dalla dem Cecilia D’Elia.

In lista anche il leghista Fabrizio Santori, già consigliere anche in Regione Lazio. Per Fratelli d’Italia sono candidati Andrea De Priamo, già capogruppo, presidente della Commissione Trasparenza, da anni tra i consiglieri più presenti e puntuali nel lavoro in Assemblea Capitolina, e Lavinia Mennuni. Entrami sono in lizza per Palazzo Madama.

Corre per la Camera nelle fila del Tezo Polo, invece, la capogruppo della lista Calenda Flavia De Gregorio. Tra i banchi dell’opposizione siede anche Marco Di Stefano, una vita nel panorama politico locale, già alla Camera con il Pd in passato, che correrà per l’Udc nel cartello Noi moderati.

Tra i banchi della maggioranza, invece, spicca la candidatura di Paolo Ciani, tra i leader di Demos, consigliere regionale, legato alla Comunità di Sant’Egidio, da anni molto attivo nel campo delle politiche sociali cittadine. Chi dovrà ‘accontentarsi’ di rimanere in Campidoglio è l’ex sindaca Virginia Raggi, frenata dalla regola dei due mandati, e ormai in linea di aperta discussione di alcune scelte della leadership M5s di Giuseppe Conte.

Come lei ha subito l’effetto delle stesse regole anche il consigliere Paolo Ferrara, che si era messo a disposizione per le parlamentarie del Movimento, ma commenta con filosofia: “Non essere in lista è un peccato, ma una grossa parte di me è contenta di proseguire il lavoro sul territorio”. Forse, però, da ottobre cambieranno i volti di diversi vicini di banco.

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