Fallimento test lunare Artemis. Ricerca risorse geominerarie obiettivo primario

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La notizia del fallimento del lancio, per la missione Artemis I è diventata notizia importante su tutti gli organi di informazione.

Ma cosa è, e quali sono gli obiettivi del Programma Artemis nel quale la NASA ha investito 93 miliardi di euro e che costituirà il primo passo, per l’invio della prima donna e del primo uomo di colore sulla Luna nel 2025.

Artemis I è il primo test integrato dei sistemi di esplorazione dello spazio profondo: veicolo spaziale Orion, razzo Space Launch System (SLS) e i sistemi di terra del Kennedy Space Center dell’agenzia NATO, in Florida rappresentano “i componenti” di questa missione.

È il primo passo per l’invio di astronauti sulla Luna

Gli obiettivi sono vari perché Artemis è ricerca scientifica, collaborazione con partner commerciali, permanenza a lungo termine sulla Luna affinché sia possibile prossimamente inviare i primi astronauti su Marte.

Nell’ambito della “Nuova Economia dello Spazio”, questa di Artemis è una vera e propria Lunar economy. L’altro obiettivo perseguito è quello estrarre e utilizzare risorse presenti sulla Luna e, nello spazio.

La missione dal punto di vista giuridico fa riferimento, a un accordo internazionale denominato Outer Space Treaty firmato da Usa, Unione Sovietica e Regno Unito nel 1967 e sancisce i principi, che governano le attività degli Stati ,in materia di esplorazione e utilizzazione dello spazio extra-atmosferico, compresi la Luna e gli altri corpi celesti, e ancora oggi costituisce la struttura giuridica di base del diritto internazionale aerospaziale.

La Luna ricade sotto il concetto giuridico di res communis, cioè è “patrimonio comune del genere umano”. La mia opinione è che questa rinnovata corsa alla Luna, è prioritariamente giustificata dalla ricerca di sfruttamento delle risorse geominerarie lunari (e non solo). La partecipazione delle aziende private all’impresa spaziale, con il rischio ad esso connesso, sembra infatti rendere necessario il riconoscimento di una qualche possibilità di sfruttamento commerciale delle nuove risorse. Entro il 2023 almeno sei missioni spaziali saranno dirette verso la Luna da India, Giappone, Russia, Corea del Sud, Emirati Arabi e USA. Venerdì 5 agosto la prima missione lunare della Corea del Sud che porterà il primo veicolo spaziale sudcoreano di nome Danuri a entrare nell’orbita cislunare ((la regione di Spazio tra la Terra e la Luna) a dicembre.

Poi toccherà agli indiani, i giapponesi gli Emirati Arabi. Dopo una penuria di missioni lunari in seguito alla fine del programma Apollo mezzo secolo ecco la raffica di spedizioni verso lil nostro pianeta.  L’era dei viaggi commerciali in altri mondi è iniziata.

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