Un Bari cinico che gioca da squadra vince a Perugia

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La gara, diciamo così, era una di quelle abbordabili, una di quelle per cui si poteva cominciare ad osare e a crederci per uscire dal “Curi” coi tre punti. E così è stato. Il buon periodo di forma dei biancorossi al cospetto di una squadra, quella umbra, che ancora deve ingranare la marcia, lasciava ben sperare in tal senso. Occorreva provarci facendo leva, appunto, sul buon momento di forma per dare un primo segnale al campionato mantenendo alta l’asticella dell’euforia e dell’entusiasmo dopo i 36mila col Palermo.

Mignani, in fase di conferenza stampa, aveva detto che non gli bastavano più i complimenti, era giunta l’ora di vincere perché alla fine, nel calcio, vince chi ottiene i tre punti e non chi gioca bene. E ha avuto ragione come tante volte è accaduto da quando siede in panchina del Bari.

L’idea di vedere Vicari e Zuzek insieme è naufragata per un infortunio a Vicari, e allora dentro l’usato sicuro Di Cesare e Terranova, mentre a sorpresa Mignani ha mandato in campo Bellomo al posto di Botta, poi tutti confermati.

Primo tempo pieno di emozioni e particolarmente divertente. Si inizia subito con una occasione gol clamorosa sprecata da Cheddira al primo minuto, poi un’altra emozione, quella del rigore assegnato al Perugia per un atterramento di Maiello su Olivieri il quale nel tirarlo lo sbaglia grazie ad una parata di Caprile. Poi il Bari va in vantaggio con un filtrante di Maita per Folorunho che si trova da solo in area, e con un preciso diagonale infila la rete. Poi il Bari arretra pericolosamente il baricentro lasciando il gioco al Perugia che in almeno te occasioni va vicino al pareggio. Clamorosa quella occorsa ad Angella di testa quando ancora Caprile si esalta deviando il pallone sulla traversa. Da segnalare parecchie amnesie in difesa dei centrali baresi che puntualmente fanno saltare i giocatori umbri di testa.

Il Perugia parte forte anche nel secondo tempo attaccando e procurandosi corner su corner ma poi, quando meno ce lo si aspetti, clamoroso pasticcio difensivo umbro e Cheddira ne approfitta per siglare il raddoppio. E subito dopo Strizzolo accorcia lo svantaggio con il solito gol di testa dove ormai gli umbri sono padroni. Casasola ancora indisturbato di testa becca il palo.

Sgarbi, che non è il critico d’arte, si fa espellere e lascia la squadra in dieci. Il Bari potrebbe approfittarne? Macché, Ricci, già ammonito, commette un’altra ingenuità dando una testata da un avversario e si fa espellere, parità numerica ripristinata in campo.

La gara si fa nervosa e a subirne le conseguenza è il Bari che riceve ben tre cartellini gialli in cinque minuti.

Poi ancora una super parata di Carpile che sventa il gol su un ennesimo colpo di testa avversario in area di rigore. E su contropiede Antenucci sigla il terzo gol. Grande Bari, cinico e concreto che lascia giocare ma quando c’è da colpire non ci pensa un attimo.

Poi ancora gol stavolta del Perugia con Melchiorri che riceve il pallone dalla coscia di Di Cesare, dunque involontariamente, e sigla il secondo gol ma la fortuna assiste il Bari perché la VAR annulla il gol grazie all’interpretazione della nuova regola.

Il Bari si affida ad alleggerimenti e ai contropiedi lasciando sempre il pallino del gioco al Perugia che pian piano si sgonfia segnando il passo fino alla fine.

Ancora contropiede col Bari pericoloso con Cheddira che da solo davanti al portiere gli spara addosso. La gara termina qui.

Una partita al cardiopalmo dove è successo di tutto al “Curi” oggi. Prima vittoria stagionale per il Bari che dopo oltre 1500 giorni torna alla vittoria in serie B (8 maggio 2018, vittoria per 2-0 col Carpi in casa).

Un altro tassello importante della rinascita perché si è vinto in grande stile una gara che si è conclusa con molta generosità per il Bari per un paio di episodi che sono andati per il verso giusto, ma le qualità mentali sono venute fuori perché i giocatori hanno reagito con qualcosa di importante. Sono segnali precisi quello del rigore parato e del gol effettuato subito dopo, e quello del gol annullato e del gol di Antenucci.

Un grande Caprile da serie maggiore, Folorunsho straordinario, un centrocampista coi fiocchi ritrovato che difficilmente lascerà il posto a qualcuno, Maita insuperabile che ha superato a pieni voti l’esordio in B, Bellomo molto ispirato anche se poi, pian piano, si è spento quando il Bari ha arretrato il baricentro.

Incertezze in difesa, si continua a prendere gol, perché i giocatori umbri hanno colpito di testa praticamente sempre lasciando a terra Di Cesare e Terranova che, magari, avranno convinto in fase di contenimento ma dal punto di vista di marcatura, purtroppo, non ne hanno azzeccata una, e laddove si è peccato ci ha pensato Caprile che, probabilmente, non potrà compiere sempre miracoli.

Il Bari ha giocato da “squadra” pur coi suoi limiti perché una squadra che sa far gol capitalizzando le poche occasioni e poi sa gestire la gara non può che far ben sperare per il futuro.

Con due giocatori come Antenucci e Cheddira che hanno avuto pochi, pressoché nessuno, palloni giocabili capitalizzando al massimo le uniche due opportunità occorse loro, vuol dire che il Bari è già una squadra robusta, forse non “grande” ma decisamente grintosa che, comunque, necessita di rinforzi. Antenucci implacabile con tocchi di serie A, e che nessuno dica che era facile far gol per lui, perché mantenere la freddezza e la concentrazione giuste in quei casi non è da tutti e lo può fare solo un grande giocatore come lui. La testardaggine di Cheddira che si infila in difesa e fa gol, sono immagini che non hanno lasciato indifferenti.

Ecco l’importanza della panchina lunga perché gli inconvenienti sono dietro l’angolo (espulsione di Ricci), e se in C c’era, in B è da costruire. I giovani Benedetti, Cangiano e Dorval, per quanto bravi, non danno l’impressione di poter essere determinanti o decisivi così come accadeva lo scorso anno quando bastava che entrasse un panchinaro che si risolveva la partita. Il tempo stringe, il mercato è agli sgoccioli e Polito ha da lavorare molto tra uscite ed entrate ma di lui c’è da aver fiducia.

E così, nonostante neopromossa, ha dato la certezza di essere una squadra importante che potrà dire la sua nel campionato

Occorre essere contenti, il Bari ha dato un segnale forte perché pareggiando oggi non avrebbe avuto lo stesso sapore con tre pareggi in tre gare. Il sapore, si sa, vien mangiando.

Si pensava che l’impatto con la B avrebbe portato a qualche problema ed invece il Bari sta rispondendo molto bene, ma non diciamo che tutto è a posto perché occorre rinforzare al rosa, il campionato è lungo e pieno di insidie e, che che se ne dica, occorre innanzi tutto mantenere la categoria come obiettivo minimo. Con buona pace dei soliti disfattisti, per i talebani e di quelli che alle prime difficoltà escono dalle tane per criticare mentre quando il Bari vince, miserabilmente, tacciono. Magari tifando per le loro strisciate.

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