Le aziende farmaceutiche USA aumentano in 7 mesi i farmaci di 1186 volte

Attualità & Cronaca

Di

Da uno studio condotto dalla PFAD (Patients For Affordable Drugs), si evince un aumento spropositato dei farmaci da parte delle case farmaceutiche.

L’aumento rilevato è pari a 1186 volte in 7 mesi. Non ha spiegazioni logiche, non può neppure essere addossato alla carenza di prodotti chimici a seguito delle sanzioni alla Russia.

Le aziende farmaceutiche producono in loco i componenti, oppure in aziende consorziate in Asia. Tra l’ultima settimana di giugno e la prima di luglio, le case farmaceutiche hanno aumentato mediamente del 5% 133 farmaci. Nel report della PFAD, si sottolinea che in luglio ben 64 aziende farmaceutiche, hanno aumentato i prezzi dei loro farmaci. Sarebbe interessante capire se si tratta di “cartello”, proibito dall’Autority americana. Solo per fare un esempio, l’Enbrel farmaco per le malattie autoimmuni, prodotto dall’azienda Amgen, in 7 mesi ha aumentato il prezzo per ben due volte, per un aumento totale del 9,4%. Negli ultimi 20 anni, da quando l’Amgen ha acquisito i diritti del farmaco nel 2002, l’azienda californiana ha aumentato il prezzo dell’Enbrel 27 volte, portando il costo mensile a 5.554,96 dollari. Molti americani, pur se si tratta di un salvavita, non possono permettersi un costo così elevato.
Un altro farmaco, il Benlysta che viene somministrato per le infezioni da Lupus, prodotto dalla casa farmaceutica GSK , è aumentato negli ultimi due anni del 7,4%. Oggi il prezzo è di 4.282 dollari.

Senza il farmaco Benlysta, gli affetti da Lupus non potranno alleviare le tremende infiammazioni che attaccando i tessuti sani danneggiano la cute, le articolazioni, i vasi sanguigni e il cervello. Chi soffre di questa terribile malattia, dovrà mettere mano ai suoi risparmi per curarsi.
Queste aziende ingorde, come anche la Pfizer, nonostante i profitti da record hanno ulteriormente aumentato i prezzi dei farmaci. La
Pfizer, senza mettersi la mano sulla coscienza, ha aumentato il prezzo di 23 farmaci prescrivibili nel solo mese di luglio. La Pfizer aveva registrato già nel 2021 profitti record, grazie al commercio del suo vaccino mRNA contro il (COVID-19).
Il Vaccino prodotto in partnership con la società tedesca BioNTech.
Da una inchiesta del giornale londinese “The Guardian” uscita in febbraio, l’azienda Pfizer ha totalizzato nel 2021 circa 37 miliardi di dollari dalle vendite del vaccino anti COVID-19, che hanno contribuito al raggiungimento del fatturato dell’anno alla cifra record di 81,3 miliardi di dollari. La forbice del bilancio del 2022, oscillerà tra i 98 e i 102 miliardi di dollari.
La Pfizer ha aumentato di 4 volte un altro farmaco salva vita, il Besponsa, utilizzato per i protocolli contro la leucemia. Con l’ultimo aumento di luglio, una fiala ha raggiunto la cifra record di
21.056 dollari.

Mentre gli americani si barcamenano tra inflazione che continua a salire, aumenti dei prodotti alimentari, del carburante e della crisi del lavoro, Big Pharma aumenta i prezzi dei farmaci senza tenere conto né della salute e neppure della crisi finanziaria in cui versa il popolo americano. È inammissibile che le multinazionali del farmaco, possano costituire cartelli senza un’Autority di controllo sui prezzi.

Molti malati oncologici che a causa la pandemia sono in arretrato con le rate della Health Insurance, si vedono respingere la prescrizione dei farmaci, anche se salva vita.

Qualcosa però cozza, come è possibile che negli Stati Uniti l’Assistenza Sanitaria più dispendiosa al mondo, con i medici più pagati, hanno l’aspettativa di vita inferiore agli altri paesi industrializzati? Un rebus su cui vale la pena riflettere.

Maurizio Compagnone
Analista

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Traduci
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube