Difficile trovare coerenza tra le battaglie degli ambientalisti

Economia & Finanza

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Hanno promosso l’energia green dopo aver scatenato una guerra contro il combustibile fossile, reo secondo le loro convinzioni di essere altamente inquinante, la scelta è ricaduta sull’energia verde ritenuta in armonia con l’ambiente.

Senonché anche l’energia verde è stata posta recentemente sul banco degli imputati perché considerata tossica, nonostante per anni è stata il tormentone come l’alternativa a petrolio, carbone e gas.

Le pressioni degli ambientalisti, hanno costretto la Commissione europea (CE) ad inserire il litio tra l’elenco delle sostanze tossiche.

Il litio è il minerale più utilizzato per le batterie dei nostri PC, smartphone, per le auto elettriche, per le e-bike e per tanti altri prodotti.

Se dovesse passare la proposta, i prezzi del pacco batterie delle auto elettriche avrebbero costi proibitivi che incideranno notevolmente sul costo finale della vettura.
Se la proposta passa, andrebbe in crisi la sicurezza energetica dell’Unione Europea (UE), già in crisi per le sanzioni alla Russia e per la pandemia da cui ancora non siamo usciti totalmente.
La Commissione europea potrebbe inserire il litio nell’elenco della CE sulle tossine di categoria 1A, alla riapertura dei lavori tra settembre e ottobre. Con questa folle proposta ambientalista, la L’UE non potrà più garantire il litio per le batterie a livello europeo. Assisteremo al cimitero di auto elettriche sparse in Europa.
La UE, quando ha lanciato l’Agenda Green, ha incentivato la produzione di litio per la produzione di veicoli elettrici, ritenuto il toccasana contro l’inquinamento dal combustibile fossile. Cosa accadrà ora al fiorente parco auto?

Sarà un disastro per i produttori di auto che hanno allestito nuove catene di montaggio robotizzate, per la produzione di veicoli elettrici.

Se passerà la proposta ambientalista, assisteremo ad un taglio del personale nel settore automobilistico e della produzione di batterie.

Il Comitato di valutazione dei rischi (RAC), afferente all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA), l’hanno scorso ha concordato con la proposta di Parigi di inserire nella categoria 1A (tossica), i tre sali di litio.

Il comitato ha stabilito che il carbonato di litio, l’idrossido di litio e il cloruro di litio devono essere classificati ai sensi del regolamento CLP (Classification, Labelling & Packaging) come sostanze tossiche che possono arrecare danni alla fertilità nei feti e nei bambini allattati al seno.

Le proposte ambientaliste presentate alla Commissione europea nel mese di marzo, entreranno presto nel vivo della discussione. La prima stesura della bozza, sarà pubblicata non prima metà di ottobre o dicembre, anche se gli Stati membri avranno tempo di discutere la bozza fino al mese di dicembre.
Le proposte avranno importanti ricadute sull’estrazione, la lavorazione, la produzione di catodi e lo smaltimento del litio.
Le numerose industrie di batterie e di auto elettriche nate con il nascente mercato, saranno costrette a rivedere la politica industriale, per quantificare costi e benefici. Quello che è certo il costo delle auto saliranno. Il vicepresidente della Energy Metals,
James Ley, ha stimato che le proposte ambientaliste minacciano di compromettere la sicurezza energetica dell’UE, l’impatto zero del carbonio entro il 2050 e l’aumento del prezzo dei veicoli elettrici (EV). Le decisioni della UE sulla tossicità dei sali di litio, sarà approfondita dalle autority di altri paesi.

In attesa delle risposte, le industrie rinvieranno gli investimenti programmati.

Sarà complicato per le miniere di litio, districarsi tra la burocrazia e approvvigionare nel contempo le aziende produttrici di batterie.

Non sarà facile per la CE trovare in poco tempo la risoluzione del problema. Gli ambientalisti sono soliti essere rigidi sulle loro proposte, senza soffermarsi sul danno che arrecano.

Maurizio Compagnone
Analista
Foto di Sajjad Saju da Pixabay

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