Germania, il “Green Pass colorato” di Lauterbach

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Il Ministero della Salute tedesco, in mano al Prof. Karl Lauterbach, sembra determinato a perseguire i propri progetti circa le misure da attuare per fronteggiare l’intramontabile emergenza sanitaria. Dopo aver introdotto con Marco Buschmann, ministro della Giustizia, la nuova legge che norma la gestione delle malattie infettive in Germania (Infektionsschutzgesetz, IfSG), il direttore della Sanità d’oltralpe starebbe pensando ad un’idea a dir poco rivoluzionaria da applicare al “Green Pass“.

Il socialdemocratico (SPD) vorrebbe introdurre un sistema a premi per chiunque si sottoponga a vaccinazione, collegabile a una certificazione digitale che muti il colore del QR code in base al numero di dosi che un individuo si farebbe somministrare. È doveroso constatare che questo tipo di “fantasie pseudosanitarie” del Lauterbach, al momento, godano di scarsissimo apprezzamento tra i tedeschi, sia tra i cittadini, sia tra i politici che nelle alte sfere scientifiche.

La “collezione sanitaria” autunno-inverno del ministro

“Sarebbe meglio se il signor Lauterbach tenesse ogni tanto la lingua a posto”, pare abbia commentato addirittura Rüdiger von Kries – epidemiologo della STIKO (task force federale anti-Co.Vi.D./19) – sull’edizione quotidiana del Die Welt.

Di recente il “creativo” ministro della Salute si sarebbe fatto notare anche per aver presentato il piano sanitario autunno-inverno, col quale non solo avrebbe pensato di mantenere obbligatorio l’uso delle mascherine al chiuso, ma non avrebbe nemmeno previsto esenzioni alla norma per coloro a cui manca appena l’ultima vaccinazione. In questo modo – come segnala il quotidiano tedesco della capitale Berliner Zeitung – chi è stato vaccinato con tre (o addirittura quattro) dosi sarebbe costretto a camminare ancora in casa con naso e bocca tappati!

“Se in autunno avremo vaccini che proteggeranno dall’infezione, questi porteranno vantaggi anche per chi è già inoculato”, avrebbe dichiarato Lauterbach. “Non possiamo rinunciare alle mascherine nei luoghi chiusi durante il prossimo autunno, eccetto per coloro che sono stati punturati da poco”, avrebbe poi concluso il politico. Ma queste dichiarazioni, per ora, lasciano solo intravedere la chiara volontà di continuare a indirizzare le persone verso i centri vaccinali.

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Lauterbach, fenomeno della Politica?

Il 9 agosto 2022, per concludere in bellezza, il ministro della Salute tedesco avrebbe anche condiviso la propria visione di monitoraggio della società (del tutto simile ai modelli cinesi) sul proprio account Twitter: lo strumento a cui affidarsi dovrebbe essere un “Green Pass” che cambia colore in accordo al numero di dosi che una persona ha ricevuto. Secondo il Lauterbach poi, questo consentirebbe ai dipendenti dei locali di intrattenimento e affini di comprendere quando chi si trova davanti dovrebbe indossare un DPI (Dispositivo di Protezione Individuale) e quando invece ne sarebbe esentato. Ma, per molti, definire questa proposta “una follia” è sembrato quasi un eufemismo, di fronte a tanta palese “antiscientificità“.

Il “fenomeno politico” Lauterbach, che ha anche affermato di essersi inoculato 4 dosi di siero contro la Co.Vi.D./19, sarebbe da poco nuovamente risultato positivo al virus del Sars-Cov-2. “Non è una sciocchezza”, avrebbe dichiarato. “Nonostante quattro vaccini e il Paxlovid ho avuto sintomi più pesanti del previsto”, avrebbe persino successivamente aggiunto lo “Speranza” tedesco – e questo già la dice lunga su come anche i sostenitori più fedeli delle vaccinazioni anti-Co.Vi.D./19 dovrebbero porsi alcune domande -.

Ma è proprio a proposito di queste famigerate 4 punture che il Lauterbach pare essere finito al centro di alcune contestazioni dall’inizio di agosto. La giornalista Janina Lionello, che ha avuto l’ardire di chiedere al cinquantanovenne ministro esattamente quando avrebbe ricevuto la “seconda dose di richiamo” – così orwellianamente suggerita -, in tutta risposta si è sentita dire che occorre avere pazienza poiché “non si può entrare nei dettagli riguardo ai dati sensibili sulla salute”.
Almeno, non nei suoi.

Fonti online:

ByoBlu (testata giornalistica ed emittente televisiva nazionale; articolo di Franz Becchi del 12 agosto 2022), Robert Koch Institut, Wikipedia, Berliner Zeitung, sito istituzionale dell’AIFA, Il Paragone, WELT (canale YouTube) e Twitter.

Antonio Quarta

Redazione Il Corriere Nazionale

Corriere di Puglia e Lucania

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