Salman Rushdie perderà un occhio, recisi i nervi di un braccio

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L’aggressore, Hadi Mata, si è dichiarato ‘non colpevole’, è accusato di tentato omicidio di secondo grado. I media iraniani lo celebrano: “Uomo coraggioso”.   Dagli esordi alla fatwa per i ‘versi satanici’.

di Gianluca Zeccardo

© HENNING KAISER / DPA / dpa Picture-Alliance tramite AFP 
– Salman Rushdie 

 

AGI – Salman Rushdie lotta per la vita ed è attaccato ad un ventilatore mentre il 24enne Hadi Matar, che ieri ha aggredito e accoltellato lo scrittore a New York, è stato formalmente accusato di tentato omicidio di secondo grado e aggressione di secondo grado.

A Matar, che si è dichiarato non colpevole delle accuse, è stata negata la libertà su cauzione, mentre il 75enne saggista, contro il quale l’ayatollah Khomeini emise una fatwa nel 1989 per i ‘Versetti satanici’, il romanzo considerato un insulto al Corano, a Maometto e alla fede islamica, è stato operato d’urgenza, per diverse ore in un ospedale della Pennsylvania e non è in grado di parlare. Secondo il suo agente, Andrew Wylie, Rushdie è stato ferito all’addome, al collo e al fegato.

“Le notizie non sono buone”, ha detto Wylie in una e-mail. “Probabilmente Salman perderà un occhio; i nervi del suo braccio erano recisi; e il suo fegato è stato pugnalato e danneggiato”.

Secondo il maggiore Eugene J. Staniszewski della polizia dello Stato di New York, non è ancora chiara la motivazione di tale attacco.

La polizia intanto sta lavorando insieme all’Fbi e all’ufficio dello sceriffo locale e gli investigatori hanno ottenuto mandati di perquisizione per uno zaino e dispositivi elettronici che sono stati trovati presso l’istituto.

Di Matar si sa che è nato in California, figlio di un libanese emigrato dalla cittadina di Yaroun, sul versante libanese del confine con Israele (zona a popolazione sciita), e che il giovane si era recentemente trasferito a Fairview, un distretto del New Jersey dove venerdì sono stati visti agenti dell’Fbi entrare nella sua residenza.

Gli analisti del radicalismo islamico hanno rintracciato i suoi social network e hanno identificato il giovane come un simpatizzante dell’Iran e del Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche.

La polizia ha ammesso di non avere al momento alcuna indicazione sul movente e crede che Matar abbia agito da solo.

L’attacco, nell’anfiteatro da 4.000 posti dell’istituto Chautauqua, una destinazione estiva per la programmazione letteraria e artistica dove Rushdie stava intervenendo davanti a una platea di un centinaio di persone, è stato repentino.

L’aggressore si è avventato sullo scrittore e “ci sono voluti circa cinque uomini per tirarlo via mentre continuava ad accoltellare l’uomo” ha detto Linda Abrams, che ha assistito alla conferenza in prima fila. Alcune persone che hanno assistito all’attentato hanno riferito di un fiume di sangue che colava dal viso di Rushdie e si accumulava sul pavimento.

In Iran, per il momento, né il governo né i leader religiosi hanno rilasciato dichiarazioni sull’attacco, sebbene alcuni media conservatori e di minoranza lo abbiano celebrato.

Il quotidiano conservatore “Keyhan”, vicino al leader supremo iraniano, ha elogiato l’attacco e ha offerto “cento benedizioni di Dio” all’aggressore, mentre il quotidiano Khorasan ha scritto in prima pagina che “Satana sta andando all’inferno”.

Da parte sua, Mohamad Marandí, consigliere per la comunicazione nei colloqui per salvare l’accordo nucleare del 2015, ha messo in dubbio i motivi dell’attacco e ha sottolineato che l’aggressione è avvenuta “quando si avvicina un potenziale intesa”.

L’agenzia ufficiale Irna si è limitata a denunciare l’attentato ma allo stesso tempo ha definito “apostata” lo scrittore e “blasfemo” il suo romanzo.

La controversia intorno ai Versi satanici “non è una questione di libertà di espressione”, in quanto per chi insulta il Profeta dell’Islam “la sentenza è la morte”, si legge in un editoriale apparso sul sito internet in lingua persiana dell’agenzia stampa semiufficiale Fars.

I leader iraniani sono responsabili perché la Repubblica islamica non ha mai smentito la fatwa che chiedeva l’omicidio del romanziere, hanno attaccato gli attivisti per i diritti e gli oppositori del regime di Teheran costretti a vivere all’estero per le loro posizioni.

Biden, rappresenta ideali universali

Il presidente Usa, Joe Biden, ha condannato “con forza” l’attacco allo scrittore Salman Rushdie.

“Salman Rushdie – con la sua visione dell’umanità, con il suo impareggiabile senso della storia, con il suo rifiuto di essere intimidito o messo a tacere – rappresenta ideali essenziali e universali: verità, coraggio resilienza. Oggi riaffermiamo il nostro impegno per quei valori profondamente americani”, si legge in una nota diffusa dalla Casa Bianca.

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