UK, libri da riscrivere. Censurato anche Shakespeare

Nei Paesi anglosassoni sembra essere attecchita più che altrove la “Cancel Culture” (lett. “Cultura della Cancellazione”), un becero revisionismo pronto ad occultare e/o, addirittura, eliminare scritti del passato ritenuti inconciliabili con l’attualità

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Tutto partì oltreoceano con alcuni teppisti neo-fanatici della corrente Black Lives Matter che, circa due anni fa, buttarono giù e vandalizzarono statue di figure storiche come Cristoforo Colombo, Winston Churchill e, persino, Indro Montanelli. Alcune università americane, poi, decisero di mettere da parte la didattica sulle materie classiche, nel mentre che l’esercito delle fedelissime piattaforme digitali di video streaming si impegnavano a mistificare cartoni animati come Cenerentola, attraverso l’introduzione di “interpretazioni gender fluid“.

Questa tendenza a revisionare e colorare il passato sta ancora dilagando e oggi ha raggiunto diversi atenei britannici. Un’inchiesta pubblicata dal “The Times” ieri ha visto coinvolti oltre 140 istituti, tra cui l’Università di Essex e l’Università del Sussex, che hanno confessato al giornale di aver rimosso alcuni titoli dall’elenco dei testi disponibili agli studenti.

Studenti molto “sensibilizzati”, ma a seconda del caso

Tra i testi vietati c’è ad esempio “The Underground Railroad” di Colson Whitehead, vincitore del Premio Pulitzer ma ritenuto nocivo a causa della sua rappresentazione troppo diretta della schiavitù. Anche il dramma teatraleLa signorina Julie” del 1888, del tragediografo svedese August Strindberg, è stato bandito – curiosità vuole che quest’opera provocò tanto scalpore tra i puritani della società di fine Ottocento, il che non può che palesare solo il livello a cui è (ri)sprofondata la coscienza culturale attuale -.

Questa tragedia sarebbe stata rimossa in quanto pregna di “dialoghi sul suicidio”, il che avrebbe spinto alcuni studenti a contestare “i potenziali effetti psicologici dell’opera”. Ci si domanda, però, quali pericoli per la psiche possano realmente essere intravisti in un dramma teatrale rispetto, ad esempio, a un’iniezione quotidiana di “Trash TV“, che affolla puntualmente i canali televisivi britannici (e non solo).

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Alcune vittime illustri: da William Shakespeare ad Agatha Christie

Tra i caduti sotto la mannaia della censura 2.0, addirittura con l’accusa di “classismo”, rientrano anche composizioni dal valore universalmente indiscutibile, come Sogno di una notte di mezza estate“, di William Shakespeare. Persino il poeta Geoffrey Chaucer è stato sotto tiro poiché “arduo a livello emozionale”, mentre “Oliver Twist” – di Charles Dickens – non è stato suo malgrado risparmiato, in quanto troppo descrittivo di “abusi su minori”. Inoltre sono state messe nel mirino anche le opere di altre autrici “immortali”, come Jane Austen, Charlotte Brontë e, addirittura, Agatha Christie. Le università hanno cercato di “uscirne pulite” dalla vicenda, affermando che queste richieste fossero partite in primis dagli studenti e che, comunque, il controllo sulla selezione avrebbe potuto essere eluso in modo semplice – e per fortuna, potremmo aggiungere… -.

Cancellare il passato con la propria storia e memoria è sempre stato il sogno perverso di qualsiasi totalitarismo, quel regime che punta a illudere le popolazioni di star vivendo la realtà migliore che si possa desiderare in una condizione destinata, ma solo apparentemente, ad essere immutabile.

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Fonti online:

ByoBlu (testata giornalistica ed emittente televisiva nazionale; articolo di Michele Crudelini dell’11 agosto 2022), Rai News, The Times, Wikipedia, Nicolaporro.it.

Canali YouTube: BlackOut, SchoolTopics e Dr Octavia Cox.

Antonio Quarta

Redazione Il Corriere Nazionale

Corriere di Puglia e Lucania

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