Mario Segni: “All’Italia non serve un Terzo Polo, ma una coalizione coesa”

Politica

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Lo storico portabandiera del movimento referendario analizza con l’AGI il momento attuale e gli ‘effetti collaterali’ della legge elettorale, “che rende più difficile la costituzione di due poli solidi”

di Mauro Bazzucchi

© Stefano Carofei / AGF
– Mario Segni

 

AGI – “In questo momento credo che l’Italia abbia meno che mai bisogno di terzi poli, ma che debba essere governata da una coalizione più coesa possibile.

La legge attuale, che per fortuna conserva un terzo di maggioritario, porta però conseguenze confuse e rende più difficile la costituzione di due poli solidi.

Servirebbe un maggioritario almeno come quello che venne fuori dal nostro referendum”. Lo dichiara all’AGI Mario Segni, storico portabandiera del movimento referendario che portò all’abolizione delle preferenze e all’introduzione del maggioritario nel nostro Paese.

Il leader di Azione: “C’è una discussione con Italia Viva che dev’essere chiara, stiamo integrando due corpi. Non c’è un incontro oggi. L’accordo non c’è ancora”

Ma Segni fu anche il leader della prima coalizione che si presentò agli elettori come Terzo polo, anche se oggi rivela che fu una scelta obbligata: “Io sono un fervente bipolarista. Ho promosso in Italia la legge maggioritaria che ha portato il bipolarismo e credo che lo sforzo massimo di un partito debba essere quello di creare una coalizione forte e coesa, e quindi vincente“.

“La scelta del Terzo polo – spiega – fu per noi una scelta obbligata perché non potemmo accettare la leadership di Berlusconi a causa del conflitto d’interesse ma sapevamo che avevamo già perso l’obiettivo principale, che era quello di vincere”.

Sulla situazione attuale e sulle manovre al centro Segni preferisce sospendere il giudizio, rimandando ogni valutazione al momento in cui le liste saranno ufficialmente depositate.

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