Antonio Apa Coordinatore Uilm Liguria interviene su Ansaldo Energia

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“Ansaldo Energia, scelte poco lungimiranti stanno portando l’azienda verso il baratro”, lo dichiara Antonio Apa, Coordinatore Uilm Liguria.

Il gruppo dirigente tramite i soliti soloni di Boston (dietro lauto compenso), pare stia approntando un grandioso piano industriale che invece di rappresentare un forte rilancio di Ansaldo rischia di affossarla definitivamente. Come si fa a considerare serio un piano il cui focus nel breve e medio periodo (nei prossimi 4/5 anni) è basato sulla diversificazione green (la società Green Tech non è in grado di risolvere i problemi dell’azienda) e sul nucleare.

Questo fa sorgere molte perplessità sulla reale capacità del management aziendale e dell’azionista (CdP) di portare l’azienda fuori dalla situazione delicata in cui si trova sia dal punto di vista industriale che finanziario. Essere assegnatari di un bando europeo nell’ambito del PNNR per l’idrogeno è cosa positiva, la Uilm non è contraria a fonti rinnovabili né al nucleare, né all’idrogeno ma questo non può modificare l’attuale assetto industriale delle lavorazioni di Ansaldo Energia.

Chi pensa che la società possa crescere attraverso l’abbandono dell’EPC vendendo solo macchine (isola di potenza) commette un grandissimo errore. Mi chiedo quali conseguenze, sull’ingegneria, sui sistemi informatici, sul service, insomma su tutto ciò che ruota e sostiene i cantieri. Un piano siffatto determina  un’eccedenza di personale che rispediamo al mittente. Ma i fautori di questa strategia si sono domandati dove sta andando Ansaldo Energia?

In quanto oltre a una questione industriale c’è un problema di ordine finanziario, in fattispecie se Cdp non interviene rapidamente apportando liquidità alla società con un finanziamento o un aumento di capitale, non solo si accentuano le difficoltà dei mancati pagamenti ai fornitori ma si fermano tutti i cantieri, anche perché tutti stanno bussando alle porte di Ansaldo Energia senza avere nessuna risposta.

Mi chiedo umilmente, ma si rendono conto che c’è una mancanza di strategia di prodotto, di assunzione di risorse inadeguate (vedi commerciale), cosa si vuole fare della turbina a gas? Si sa che la mancanza di ordini è conseguenza a una mancata visione del mercato, ordini di cui la quasi totalità delle entrate 20/21 erano già state impostate dalla precedente gestione. Sanno che la GT36 non è andata ancora in funzione? Perché si vuole abbandonare la GT26?

Si rendono conto che la situazione delle commesse è carente, e che la maggior parte degli extra costi sono attribuibili alla gestione pregressa o che addirittura li hanno voluti nascondere sotto il tappeto? I clienti sono insoddisfatti, in questo quadro l’azienda dove è? A consolarsi e a imputare la colpa a fattori esterni, ci sarà da mettersi le mani nei capelli, quando vedremo i risultati della semestrale, dopo appena 5 mesi di un bilancio definito dai vertici aziendali il migliore di sempre, vertici aziendali a mio giudizio sempre meno credibili unitamente a CdP.

È ora che CdP prenda atto  della situazione e di un piano industriale non adeguato, è ora che la stessa eserciti un ruolo di controllo e di indirizzo e non copra piani che non portano alla soluzione dei problemi di Ansaldo Energia. La Uilm è dell’avviso che è necessario valorizzare il patrimonio di uomini e donne dotati di alta professionalità e competenza prima che si depauperi il patrimonio tecnologico esistente in Ansaldo Energia. Altro che centinaia di eccedenze, noi non permetteremo che Ansaldo Energia, né lo permetteranno la città e le Istituzioni, venga trascinata verso il baratro.

Genova, 27 luglio 2022

Fonte: Uilm – Unione Italiana Lavoratori Metalmeccanici -Genova

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