Non v’è dubbio, spezzando una lancia a favore di Conte, il governo è scivolato pesantemente sul tema “inceneritore”, messo in un decreto che parlava di altro. Una sorta di polpetta avvelenata. Ricordiamo il sindaco di Parma Pizzarotti costretto a lasciare il M5s per l’inceneritore che non riusciva a bloccare. Chi ha fatto questo voleva creare la crisi.
Mettiamo che fosse stata la legge sulla cannabis ad essere inserita nel decreto aiuti, non sarebbe stata una polpetta avvelenata per Salvini?
Dobbiamo ripartire dalle origini del patto di legislatura che era alla base del governo di unità nazionale, la lotta alla pandemia. Questo per capire le posizioni delle forze politiche.
La guerra ha già in parte destabilizzato i partiti fino alla scissione del M5s
Ora, con buona pace di chi come Di Maio dice che vorrebbe continuare, il governo e il parlamento saranno sciolti.
Questo lo scenario.
Draghi si presenta alle camere solo per comunicare la fine del governo, poi si presenta a Mattarella per la seconda volta dimissionario e le sue dimissioni vengono respinte per la seconda volta.
Poi Matterella scioglie le camere e Draghi resta a Palazzo Chigi, non essendo stato sfiduciato, con pieni poteri fino alla nomina del prossimo presidente del Consiglio.
Ecco che a Draghi subentra un Draghi super. Questo è quello che viene da fonti del governo vicino al premier che spiega come questa sia l’unica scelta che conviene al premier Draghi, che non se la sente di essere ostaggio dei partiti.
Mercoledì 17 alle camere il succo del discorso del presidente del Consiglio sarà una esamina dei 17 mesi di governo senza chiedere un nuovo voto di fiducia.
Il puzzle del Quirinale è composto, portare a settembre o ottobre in modo ordinato il paese alle elezioni con Draghi – che non è stato sfiduciato – al timone. Questo è quanto, salvo imprevisti.
Roberto De Giorgi
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